Politiche monetarie: se tutti svalutano, nessuno svaluta

Le politiche monetarie da sole bastano per dare slancio ad un’economia oppure è necessario affincare altri strumenti? E’ questo uno dei temi caldi toccati da Marcela Meirelles, Managing Director Fixed Income, TCW. L’analista ha dimostrato, al termine di una analisi molto approfondita, che se tutte le banche centrali svalutano, allora si avrebbe una situazione simile a quelle che si verificherebbe nel caso in cui nessuna banca centrale svalutasse. 

Secondo l’esperta, circa 30 anni fa era stata la Nuova Zelanda il primo paese ad introdurre formalmente un regime di inflation targeting basato sulla strategia per cui la Banca Centrale si occupa di individuare un livello ‘target’ di inflazione e si attiva per portare o mantenere la stessa inflazione attorno a tale livello.

I test della Nuova Zelanda è stato poi replicato negli anni a seguire da una serie di paesi emergenti

Oggi la Reserve Bank of New Zealand (RBNZ) è di nuovo scesa in campo in nome dell’inflation targeting. La banca centrale neozelandese ha tagliato i tassi di riferimento di ben 50 punti base nonostante l’inflazione del Paese non sia poi tanto inferiore al target e noostante il tasso di disoccupazione sia bassissimo. Secondo la Marcela Meirelles quanto avvenuto lascia intendere che la RBNZ abbia mutato il suo approccio rispetto a quelle che erano le consuetudini. 

Al di là del caso specifico della RBNZ sono tutte le banche centrali (FED e BCE in testa) a ritenere importante avere un target di inflazione simmetrico lasciando aperta la porta alla possibilità che l’inflazione superi l’obiettivo stesso.

Ad ora, comunque, il mercato non sembra essere impressionato da questa nuova strategia. L’aumento dell’inflazione continua ad essere un traguardo sfuggente visto che le pressioni deflazionarie la fanno da padrone. Dinanzi a questa situazione è ovvio che tutte le banche centrali siano pronte ad agire. Ad esempio non un mistero che la BCE proceederà con un taglio dei tassi sui depositi già a settembre. Non è escluso che anche la banca del Giappone sia pronta a fare altrettanto. I problemi arrivano proprio nel momento in cui l’indirizzo prevalente è quello delle politiche monetarie accomodanti.

Banche centrali e svalutazione monetaria

Se tutti svalutano, allora nessuno svaluta. Secondo alcuni analisti, le politiche monetarie accomodanti altro non sono che tentativi delle banche centrali per rendere più debole la valuta e per rinforzare la competitività dell’export ed esportare la deflazione verso i partner commerciali. Teoricamente il discorso non fa una piega ma in presenza di bassa inflazione causata da fattori globali più che da fattori specifici, tali politiche finiscono con l’essere troppo sincronizzate e quindi finiscono con l’annullarsi a vicenda. 

E’ per questo motivo che gli investitori nutruno oramai crescenti dubbi sul fatto che le politiche monetarie da sole bastino per dare supporto alla crescita e all’inflazione. 

La morale di TCW è la seguente: senza altre iniziative, come politiche fiscali e negoziazioni costruttive nell’ambito delle dispute commerciali, le politiche monetarie, un tempo toccasana immediato, non bastano pù. 

Per Marcela Meirelles oggi in tanto lo hanno oramai capito. 

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