La benzina arriverà a costare 4 euro al litro? Ecco qual è lo scenario choc che potrebbe verificarsi

Quella di un aumento del prezzo della benzina fino a 4 euro al litro in Italia non è una ipotesi del tutto irrealistica, anzi è in tutto e per tutto una possibilità da non escludere. Lo scenario infatti è stato ipotizzato da alcuni osservatori che hanno ritenuto ci siano delle probabilità, seppur remote che il prezzo tocchi effettivamente cifre di questo tipo in un futuro tutt’altro che lontano.

Una prospettiva che di certo non è delle più rassicuranti, ma come potrebbe mai verificarsi una cosa di questo tipo? Sarebbe il risultato, secondo alcuni esperti, della combinazione di tre fattori e cioè l’aumento del prezzo del greggio dagli attuali 84 dollari al barile fino a quota 200, la scelta da parte delle compagnie petrolifere di sospendere gli investimenti, e una domanda di materie prime ancora molto alta.

Il prezzo della benzina a 4 euro al litro, ecco come potrebbe succedere

Del problema del caro carburanti si parla un po’ ovunque ultimamente, e se ne è parlato in maniera approfondita su IlGiornale.it, dove vengono riportati tra le altre cose gli ultimi aggiornamenti provenienti direttamente dal Ministero dello Sviluppo Economico sul prezzo del carburante. 

Il prezzo medio nazionale per la benzina in modalità self-service ha raggiunto 1,746 euro al litro, mentre per il diesel, sempre in modalità self-service, siamo intorno a 1,610. Questa la situazione attuale ad oggi, ma secondo uno dei massimi esperti italiani del settore quello che potrebbe accadere se il petrolio continuerà ad aumentare è decisamente preoccupante.

La possibilità che la benzina raggiunga il prezzo folle di 4 euro al litro, praticamente il doppio del prezzo attuale del servito, non si può escludere, e succederebbe nel caso in cui il prezzo del greggio raggiungesse i 200 dollari al barile.

A prospettare questo scenario è stato Alberto Clò, direttore della Rivista Energia, che parlando con Repubblica ha spiegato che “nel medio termine potremmo vedere il vero impatto del crollo degli investimenti se i prezzi saliranno a 150-200 dollari al barile, come qualcuno ipotizza, la nostra benzina potrebbe toccare i 4 euro al litro“.

Ma quali sarebbero le ragioni di fondo per cui si potrebbe verificare un simile aumento del prezzo della benzina? Secondo Clò i motivi sono tre:

  • la ripresa della domanda in parallelo a quella parziale dell’attività economica
  • il governo dell’offerta da parte dei Paesi OPEC con Russia e alleati
  • il crollo degli investimenti delle compagnie petrolifere

A queste cause si aggiungerebbe anche il ruolo svolto dalla Cina che si trova anch’essa in una crisi energetica senza precedenti non così diversa da quella che stanno vivendo i Paesi occidentali.

Pechino ha infatti cercato di porre rimedio al problema dell’energia acquistando carbone, metano e petrolio “a qualsiasi prezzo” ed in questo modo ha alimentato la crescita del prezzo sui mercati internazionali.

Ad incidere sull’aumento del prezzo del carburante troviamo anche la crescita minore dell’offerta unita ad un crescente prelievo delle scorte.

Analizzando i dati dell’Unem (Unione Energie per la Mobilità) notiamo che il prezzo della benzina è aumentato dle 10,4% rispetto al mese di settembre 2020, e del +10,8% rispetto allo stesso periodo del 2019. Il prezzo del diesel invece è cresciuto del +6,2% rispetto a settembre 2020 e del +7,6% rispetto a settembre 2019.

Non segue questo andamento invece il prezzo del carburante per gli aerei, che nonostante un aumento del +62% registrato nell’ultimo mese, risulta ancora inferiore del 47% circa rispetto al 2019. Dall’Unem fanno anche sapere che vi sono aumenti del prezzo del carburante anche per tutti gli altri usi.

E mentre in Italia assistiamo all’aumento del prezzo del carburante sostanzialmente inermi limitandoci a sperare che non raggiunga davvero i 4 euro al litro, in Francia con prezzi di benzina e diesel decisamente più contenuti il governo ha deciso di introdurre una “indennità di inflazione”, un bonus da 100 euro 38 milioni di cittadini.

Ne ha dato notizia lo stesso premier Jean Castex nei giorni scorsi annunciando anche che il prezzo del gas metano resterà bloccato per tutto il 2022.

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