UE leader mondiale nella vendita dei Green Bond: merito anche del Recovery Fund

Secondo un’analisi pubblicata da Standard Bank, l’Unione Europea potrebbe ben presto diventare leader mondiale nella vendita dei “Green Bond” e ciò porterebbe a un ulteriore rafforzamento dell’Euro.

L’analisi ha infatti portato alla luce la correlazione, nel corso dell’ultimo anno, tra l’emissione di titoli verdi, per un totale di 225 miliardi di euro, e la crescita del valore dell’euro nei confronti del dollaro.

Grazie infatti all’accordo sul Recovery Fund dello scorso luglio e all’annuncio sui Green Bond disponibili sul mercato azionario per il 2021, l’euro ha subito una crescita del 5,1% nel 2020 e, secondo le stime della banca sudafricana, potrebbe arrivare intorno al valore di 1,30 nello scambio con la moneta statunitense.

Ursula von der Leyen, presidente della Commissione Europea, ha annunciato che il Recovery Fund sarà finanziato per il 30% da obbligazioni verdi e il 37% dei fondi dovrà essere investito per raggiungere gli obiettivi climatici prefissati dal Green Deal Europeo per il 2050.

“Questo è un piano per una vera ripresa, è un piano d’investimenti per l’Europa, e in questo New Generation EU (il piano di ripresa in seguito alla pandemia da Covid-19) farà la differenza”, ha affermato la presidente.

Secondo Standard Bank, quindi, se un Paese punta sull’investimento nel settore green, con molte probabilità si vedrà un consolidamento delle porformance della sua valuta. Al contrario, i Paesi che non coglieranno l’occasione e non investiranno in questa nuova tecnologia, andranno incontro a una svalutazione della propria moneta.

In questo modo l’euro è più forte

Le potenze che primeggiano nella vendita di Green Bond sono Francia e Germania. Infatti quest’ultima, proprio nell’ultimo mese, ha immesso sul mercato finanziario i suoi primi titoli statali verdi, per un valore di 6,5 miliardi di euro, e raccogliendo però richieste da parte degli investitori per un totale di 33 miliardi di euro.

Gli Stati Uniti, invece, non hanno fatto grandi passi avanti in questo settore, infatti risultano piuttosto arretrati rispetto alla politica economica e finanziaria europea. Si tratta inoltre di un divario che, a quanto sostiene Standard Bank, non potrebbe essere colmato nemmeno con la vittoria di Joe Biden durante le prossime elezioni presidenziali del 3 novembre.

Infatti, anche se Biden dovesse salire al potere e attuare i programmi di investimento promessi, da circa 3mila miliardi di dollari, non sarebbe comunque sufficiente per raggiungere l’attuale livello dell’Unione Europea sui Green Bond.

Si tratta di una situazione, quindi, che vede primeggiare l’Europa sul resto del mondo anche grazie al Green New Deal, fortemente richiesto dalla Commissione Europea e in particolare dalla presidente Ursula von der Leyen, la quale punta a rendere il continente europeo la prima area a impatto zero sul clima.

In attesa che questo ambizioso progetto venga portato a termine, ci si può ritenere notevolmente soddisfatti di aver guadagnato diverse posizioni in termini di tassi di scambio in uno dei periodi economici più duri dell’ultimo secolo.

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