Recessione: cos’è e cosa significa? Come funziona e conseguenze

Cosa è la recessione - BorsaInside

Cosa è la recessione? Come funziona? Cosa si intende quando di parla di recessione tecnica? Quali sono state le più importanti recessioni storiche? Quali sono le conseguenze? Come si può investire in questa fase certamente non positiva? A tutte queste domande proveremo a dare una risposta in questa breve guida teorica.

Recessione cosa è

Quando si parla di recessione è necessario iniziare dalle definizioni per avere ben chiaro quello di cui si sta parlando.

La recessione è una fase del ciclo economico, caratterizzata dal rallentamento dell’attività produttiva e da un significativo incremento del tasso di disoccupazione. Il ciclo economico si compone di diverse fasi: quella della ripresa, dell’espansione, della recessione e della depressione, con il PIL (Prodotto Interno Lordo) ed il tasso di disoccupazione che indicano il susseguirsi delle fasi.

Recessione economica e recessione tecnica differenze

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Differenze tra recessione economica e recessione tecnica – BorsaInside

Analizzeremo nel dettaglio la recessione, visto che in questi ultimi tempi difficili non si fa altro che parlarne, specificando le differenze esistenti tra i termini recessione, depressione e crisi economica, spesso utilizzati in modo indistinto. Per recessione economica si intende quella situazione in cui la variazione del PIL rispetto all’anno precedente è negativa, ma se tale variazione è inferiore all’1% si parla di crisi economica. Si parla di recessione tecnica, invece, quando il Prodotto Interno Lordo reale del paese diminuisce per almeno due trimestri consecutivi.

Solitamente durante un periodo di recessione si osservano livelli di attività produttiva bassi, un aumento della disoccupazione, una diminuzione del tasso di interesse in seguito alla riduzione della domanda di credito da parte delle imprese ed un rallentamento del tasso di inflazione, causato dalla diminuzione della domanda di beni e servizi da parte dei consumatori. Quando la recessione è accompagnata da un tasso elevato e crescente di inflazione si ha la stagflazione. Di contro durante la ripresa crescono l’occupazione, la produzione, i prezzi ed il reddito fino ad un punto di massimo che corrisponde alla fase di espansione.

Ogni fase espansiva del ciclo economico viene seguita da un periodo di recessione e così via, con una certa regolarità che si protrae nel tempo. Alcune teorie del ciclo economico considerano la recessione un fenomeno endogeno, ossia non determinato da particolari shock esterni mentre per altre le fasi di recessione possono essere causate anche da shock esogeni, cioè da fattori esterni al sistema economico.

Tra questi ultimi vi sono, ad esempio, gli interventi di politica economica adottati dal governo al fine di evitare che l’economia del paese si surriscaldi e l’incremento vertiginoso del prezzo del petrolio.

Recessioni storiche

Il solo modo per avere un’idea degli effetti di una recessione è quello di analizzare quanto avvenuto nel passato ossia passare in rassegna le recessioni storiche.

Nel corso del ventesimo secolo ci sono state cinque grandi recessioni: le prime due tra la prima e la seconda guerra mondiale e le altre tre rispettivamente nel 1973, nel 1979 e nel 1989. Tra le cause principali delle recessioni degli anni ’70 ci sono sicuramente gli sbalzi del prezzo del petrolio, che poi a catena ha causato l’incremento dei prezzi anche degli altri beni e quindi un livello elevato dell’inflazione.

Tale situazione, ritenuta inammissibile dai governi, comportò un rialzo dei tassi d’interesse, un incremento del debito pubblico, un aumento della disoccupazione ed una crescita complessiva lenta.

Recessione conseguenze

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Conseguenze della recessione – BorsaInside

Il primo punto da chiarire è che una recessione può durare anche pochi mesi ma le sue conseguenze possono durare molto a lungo. Ci possono essere delle aziende che saltano anche dopo molti mesi dalla fine di una recessione.

Gli effetti di una recessione sono sempre a cascata nel senso che ogni azienda che fallisce a causa di una recessione crea nuovi disoccupati che a loro volta non saranno in grado di ripagare mutui e prestiti. Insomma le conseguenze che una recessione mette in moto sono complesse e tra loro connesse.

Recessione conseguenze sulle imprese

Tutte le imprese sono costrette a fare i conti con la recessione. In linea di tendenza le imprese più gradi hanno maggiore possibilità di sopravvivere mentre quelle più piccole hanno un destino che è quasi segnato.

Le imprese colpite dalla recessione non investono e, nel migliore dei casi, bloccano ogni nuova assunzione fermo restando che lo scenario più probabile è quello dei licenziamenti.

Le imprese colpite dalla recessione tendono a tagliare i costi a partire da quelli meno essenziali come ad esempio il marketing.

Recessione conseguenze sulle azioni

Il mercato azionario è investitito direttamente dalla recessione. Tutte le società quotate, infatti, tendono a migliorare la redditività e compensare il calo delle vendite tagliando i costi e rivolgendo il loro focus sulle efficienze.

A causa della recessione, inoltre, le aziende attuano un taglio delle previsioni sugli utili e le stesse guidance vengono ridimensionate. Non sono poi da escludere eventuali profit warnig che ovviamente hanno un effetto micidiale. Non è da escludere poi che, in casi particolarmente gravi, si decida per il taglio o la soppressione tout court dello stacco di dividendi già deliberati.

Investire in azioni durante le fasi di recessione è altamente sconsigliato e infatti gli investitori tendono a spostarsi su altri asset. Tuttavia è possibile investire in azioni anche in fasi ribassiste usando lo short trading.

Per provare ad operare al ribasso suggerisco di fare pratica con un broker regolamentato come eToro (qui il sito ufficiale).

Recessione conseguenze sui bond

Gli effetti di una recessione si vedono anche sul mercato obbligazionario. Tante obbligazioni diventano particolarmente rischiose e gli investitori tendono a spostarsi sui più sicuri titoli di stato. Ad essere particolarmente esposte ai rischi sono soprattutto le obbligazioni societarie.

Fare trading durante una recessione

Sfatiamo subito un dubbio: anche nei momenti di recessione è possibile investire. In linea di tendenza quello che avviene è così riassumibile: i più mettono al sicuro il loro capitale per evitare di correre rischi mentre chi investe (e non sono comunque pochi) lo fa scommendo su ribassi. In altre parole il solito trading diventa short trading.

Nei prossimi paragrafi spiegherò, brevemente, come fare trading durante una recessione a seconda del tipo di asset.

Trading sulle azioni durante la recessione

Non serve essere dei grandi esperti di finanza per sapere che ogni recessione causa un crollo delle borse. Tutte le azioni subiscono un drastico calo del loro valore e anche i livelli di capitalizzazione si assottigliano (come i media affermando in questi casi, si bruciano miliardi in borsa).

Non tutte le azioni però subiscono un calo dei prezzi. Le società dei beni di consumo o dei beni di prima necessità non solo non si deprezzando ma, in alcuni casi, subiscono addirittura un rialzo. Questo avviene perchè anche nelle fasi di recessione ci sarà comunque necessità di beni di consumo e di energia. 

E’ per questo motivo che quando c’è una recessione, gli investitori tendono a spostare liquidità da un titolo all’altro. Obiettivo è quello di evitare che il capitale possa subire una forte erosione a causa della forte esposizione su alcuni titoli. 

Se si sceglie di investire in azioni durante una recessione è necessario anche prestare molta attenzione al momento in cui la recessione finirà. Si tratta, in altre parole, di cogliere i giusti segnali per evitare che la propria strategia di investimento, calibrata sulla recessione, resti bruciata sui tempi.

Durante una recessione piuttosto che comprare azioni, e quindi diventare azioni, è preferibile investire attraverso il CFD trading. 

A tal riguardo ricordo che il broker eToro (clicca qui per leggere la recensione), permette di fare trading sulle azioni reali.

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Trading sulle materie prime durante una recessione

Se si intende approfittare della fase di recessione per cercare di ottenere dei profitti, anche le materie prime possono offrire occasioni interessanti. Tutto dipende da quelle che sono le prospettive degli specifici asset.

Ad esempio materie prime energetiche come il gas o il petrolio vengono usati per alimentari macchinari e mezzi di trasporto mentre le materie legate all’agricoltura sono usate per produrre cibo (di cui ci saraà sempre bisogno). 

Andando a guardare allo storico delle recessioni, è possibile evidenziare come, almeno in alcuni casi, l’aumento di prezzo del petrolio ha amplificato gli effetti delle recessioni determinando un incremento della spesa energetica delle aziende e andando ad impattare in modo negativo sul potere di acquisto delle famiglie.

In linea di tendenza nel momento in cui la recessione prende il sopravvento e la domanda si abbassa, c’è uan svendita della maggior parte delle materie prime. 

Attenzione perchè se la recessione riguarda un solo paese, il mercato delle materie prime non dovrebbe subire contraccolpi. 

Unica eccezione alle tendenze generali delle materie prime durante la recessione, riguarda l’oro, bene rifugio per eccellenza. Non è un mistero che durante la recessione la quotazione oro tende a salire perchè gli investitori tendono ad andare sul sicuro. 

LEGGI ANCHE – Beni rifugio: cosa sono e come investire con il CFD Trading

Come già evidenziato a proposito delle azioni, è possibile investire in materie prime attraverso i CFD. Tutti i migliori broker consentono di speculare sulle materie prime attraverso i Contratti per Differenza. Anche in questo caso la nostra preferenza va ad eToro che, tra l’altro, permette di operare su mercati molto differenti tra loro sempre da una sola piattaforma.

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Trading sul forex durante una recessione

Se nel caso di materie prime e delle azioni, fare trading durante una recessione è abbastanza semplice, quando parliamo di Forex il discorso si fa invece più complesso anche perchè molto dipende da quelli che sono i paesi in cui la recessione si verifica. 

Considerando che le valute sono sempre negoziate in coppia e che se una valuta sale allora l’altra scende, è necessario abbinare le singole situazioni ai vari paesi. 

LEGGI ANCHE – Investire nel Forex conviene? 5 motivi per fare trading

Un esempio per meglio definire il concetto. E’ noto che l’Australia esporti gran parte delle sue risorse naturali in Cina e quindi una recessione in Cina ha immediate conseguenze negative sul dollaro australiano.

Ancora, previsioni su una possibile recessione in Germania, possono portare ad un calo del valore dell’Euro e quindi ad impattare sul cambio Euro Dollaro proprio perchè la Germania è il cuore economico dell’Europa.

Per non parlare di quello che può accadere in caso di recessione in Usa visto e considerato che la maggior parte del debito mondiale e delle riserve valutarie sono denominati in dollari americani. 

E’ quindi necessario tenere in mente tutte queste correlazioni per capire dove conviene  fare Forex Trading durante una recessione ovvere su quali coppie è meglio investire.

Come sempre si raccomanda di usare prima un conto demo gratuito per fare pratica e poi passare al denaro reale. Anche sul Forex la copertura del broker eToro è molto buona con numerose coppie disponibili e la possibilità di fare pratica con un conto demo gratuito prima di passare a quello reale.

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