In arrivo il decreto Sostegni bis, seguirà gli stessi criteri ma per le piccole partite Iva previsti più aiuti

Il governo guidato da Mario Draghi sta già lavorando ad un altro decreto Sostegni, e questa volta gli aiuti dovrebbero essere più consistenti in particolare per le piccole partite Iva. In realtà per quel che riguarda gli aiuti economici previsti dal primo decreto Sostegni, non possiamo certo dire che fossero adeguatamente commisurati alle perdite subite dai commercianti, ma come si presenterà invece il nuovo decreto?

Su Il Sole 24 Ore leggiamo che “il bis dei sostegni prova ad accelerare e soprattutto a evolversi”. L’obiettivo è quello di aiutare le piccole partite Iva e gli altri settori che sono stati maggiormente danneggiati dalla crisi economica dovuta alla politica di chiusure. Grazie a questi aiuti si vorrebbe spingere il Paese verso una ripresa che evidentemente è tutt’altro che dietro l’angolo.

Come lo stesso presidente del Consiglio ha dichiarato nei giorni scorsi, riaprire è “la migliore forma di sostegno all’economia”. Ma in fatto di aperture si procede molto a rilento, e con o senza restrizioni, con o senza lockdown, la situazione si normalizzerà solo con l’arrivo della stagione calda.

Il governo Draghi prepara il decreto Sostegni bis

Il nuovo decreto Sostegni che il governo di Mario Draghi sta preparando dovrebbe intervenire su alcuni punti cardine in modo più incisivo, come il rinvio dei pagamenti fiscali, il blocco dei licenziamenti e il blocco degli sfratti.

Del decreto Sostegni bis ha parlato con Il Sole 24 Ore il sottosegretario all’Economia Claudio Durigon (Lega) che è stato incaricato di gestire in prima persona gli oltre 3 mila emendamenti al primo decreto Sostegni attesi nei prossimi giorni al Senato.

Il decreto Sostegni bis dovrebbe mettere in campo circa 35 miliardi di euro, ma non si esclude che si possano raggiungere i 40 miliardi. Il nodo delle somme da stanziare per le ulteriori misure a sostegno dei settori più colpiti dalla crisi non è l’unico in discussione, c’è da sciogliere infatti anche quello del calendario.

Restano da fissare le date, e secondo il calendario ufficiale Def e scostamento di bilancio dovrebbero approdare in Aula il 22 aprile, con la delibera del Cdm prevista per la settimana prossima. Il via libera al nuovo decreto potrebbe arrivare verso il 24 aprile.

Da Palazzo Chigi cercano di accelerare i tempi, ma di soluzioni vere e proprie, in grado di risollevare realmente le sorti delle migliaia di imprese distrutte da questa politica di restrizioni e chiusure ancora all’orizzonte non se ne vedono.

Il livello delle tensioni sociali è molto preoccupante, e nei prossimi giorni riprenderà la protesta di ristoratori e commercianti davanti a Montecitorio. Si continuano a chiedere risposte concrete ad una classe politica che si dimostra sorda alla disperazione, e che si ostina a seguire la strada delle chiusure nonostante sia sotto gli occhi di tutti il suo totale fallimento su ogni fronte.

Cosa ci sarà nel secondo decreto Sostegni?

Con il decreto Sostegni bis dovrebbero arrivare ulteriori aiuti economici destinati a tutte quelle imprese che sono state danneggiate dalla crisi economica provocata da questa gestione dell’emergenza Covid-19.

Il sottosegretario all’Economia Durigon ha spiegato che “va sottolineata la grande efficienza dell’impianto costruito con Sogei e Agenzia delle Entrate che ha permesso di far partire i pagamenti giovedì scorso. Cambiare criterio, per parametrare per esempio gli aiuti sui costi fissi, significherebbe allungare i tempi e chiedere ai diretti interessati nuovi dati non sempre facili da raccogliere. Ma in questa fase il tempo ha un valore”.

La parte interessante dovrebbe essere quella in cui il nuovo strumento che il governo si appresta a mettere in campo dovrebbe garantire ai soggetti economici più danneggiati dalle chiusure maggiori aiuti.

Il sottosegretario all’Economia ha spiegato infatti che “in prima fila ci sono le partite Iva più piccole”. Una correzione doverosa specie alla luce dei dati che erano stati pubblicati una settimana fa sempre dal noto quotidiano italiano di economia, dove veniva evidenziato come “il 58% di chi fattura fino a 100 mila euro ha visto sfumare nel 2020 almeno il 30% del proprio volume d’affari, mentre la stessa caduta ha riguardato un terzo delle partite Iva più grandi”.

Il nuovo decreto Sostegni dovrebbe contenere anche aiuti economici per le imprese sopra i 10 milioni attraverso il rifinanziamento del fondo da 200 milioni destinato soprattutto al settore fieristico, al turismo e al tessile che sono tra i più danneggiati dalla politica di restrizioni dei governi Conte e Draghi.

“Bisogna considerare che con i primi 32 miliardi abbiamo dovuto affrontare dossier come gli ammortizzatori sociali o il piano faccini che ora sono risolti” ha fatto presente il sottosegretario all’Economia, il che dovrebbe significare che agli aiuti economici verranno destinati molto più degli 11 miliardi di euro previsti dal primo decreto Sostegni.

Verso la proroga del blocco degli sfratti

Un’altra questione spinosa da risolvere è quella degli affitti, a proposito della quale il sottosegretario leghista Durigon ha spiegato che “il blocco degli sfratti non potrà essere generalizzato anche per non penalizzare i proprietari che di quegli affitti vivono. Per cui bisognerà guardare con attenzione a entrambe le parti”.

Si valuta quindi la possibilità di andare verso la proroga del blocco degli sfratti solo per le attività che si trovano in maggiori difficoltà, e al contempo si studia un rilancio del credito d’imposta sugli affitti che attualmente viene riconosciuto al 60%.

Per i pagamenti fiscali si potrebbero seguire criteri simili. Si pensa ad esempio alla possibilità di tornare a sospendere i pagamenti fiscali di fine novembre per le rate 2021 della rottamazione ter. Per questo però è necessario reperire maggiori coperture visto che nelle casse dello Stato da lì dovrebbero arrivare circa 2,4 miliardi di euro.

Gli stop fiscali che il governo Draghi sta valutando potrebbero interessare anche la tassazione sui giochi, in particolare con la sospensione del Preu a carico degli operatori che non possono esercitare l’attività da oltre un anno ormai. Potrebbe esserci anche una proroga delle concessioni come ad esempio quelle riguardanti le scommesse sportive, ma anche qui si pone il problema delle risorse.

Tra le tasse che il governo potrebbe sospendere troviamo anche i tributi locali, iniziando dagli sconti sulla Tari per le attività che non possono aprire, per passare poi dalla proroga fino a dicembre dell’esenzione del canone unico per l’occupazione di suolo pubblico. Qualcosa in tal senso comunque potrebbe essere inserito già nel primo decreto Sostegni attraverso alcuni emendamenti.

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