La decisione della scorsa settimana, da parte della Federal Reserve, di tagliare i tassi di interesse di riferimento di 25 punti base, pur segnalando la disponibilità a nuovi tagli nel corso del prossimo futuro, potrebbe essere stata un’occasione mancata, e la dimostrazione che Powell sia stato troppo prudente.
A sostenerlo sono diversi analisi e, tra di essi, anche Nick Wall, co-gestore del fondo Merian Strategic Absolute Return Bond Fund di Merian Global Investors, secondo cui la Fed avrebbe dovuto tagliare i tassi di 50 punti base, per indebolire il dollaro, incrementare le aspettative di inflazione e rendere più ripida la curva dei rendimenti dei Treasury a stelle e strisce.
Per l’analista, in particolar modo, l’overperformance economica degli Stati Uniti, favorita dallo stimolo indotto dal presidente Donald Trump e dalla politica monetaria in controtendenza rispetto agli altri Paesi, ha portato a un dollaro molto forte, che ha ostacolato la crescita nel resto del mondo, considerata la grande quantità di debito in valuta forte.
Tutto ciò, sommato alla disruption delle catene del valore globale causata dai dazi, ha messo in difficoltà in difficoltà il settore manifatturiero, contagiando a sua volta gli Stati Uniti. In questo scenario, l’azione della Federal Reserve sarebbe l’antidoto naturale: tagliando invece i tassi a piccoli passi, Merian ritiene che il dollaro si rafforzi ulteriormente, provocando così una stretta delle condizioni finanziarie e rendendo così irrilevante il tasso di interesse più basso. Insomma, la timidezza è la strada che conduce i tassi fed funds a zero, afferma l’analista.
Per quanto attiene il proprio comportamento, viene confermata l’intenzione di detenere posizioni long sulla duration nella parte a breve termine della curva dei rendimenti Usa, aspettandosi dei tagli ulteriori. Inoltre, viene confermata posizione long sui breakeven di inflazione e si guarda con interesse agli irripidimenti della curva dei tassi USA. Viene altresì mantenuta l’allocation sui bond e sulle valute dei mercati emergenti, e posizioni short sul dollaro nella convinzione di ulteriori azioni da parte Fed.
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