FONTE: Census Bureau of the Department of Commerce http://www.bea.gov/newsrel…lease.htm
PUBBLICAZIONE: Il Dipartimento del Commercio fornisce nel complesso tre dati sul Prodotto Interno Lordo. Il primo viene chiamato “advance” e viene diffuso tre-quattro settimane dopo la fine del trimestre a cui si riferisce; il secondo è detto “preliminary” e viene pubblicato circa un mese dopo; l’ultimo dato definito “final” viene rilasciato con un altro mese di differenza. Tutte e tre le statistiche vengono diffuse alle ore 8:30 ET (14:30 ora italiana).
IMPORTANZA: Alta. Questa statistica fornisce una visione abbastanza completa dello stato di salute dell’economia americana. La maggior parte dei dati compresi nell’indagine sono stati già resi noti in precedenza mentre in modo anticipato si diffondono le scorte e la bilancia commerciale, che possono produrre una volatilità significativa nel PIL. A tal proposito vale la pena sottolineare che il dato finale del PIL è al netto delle scorte e quindi a volte può essere molto utile per capire il reale andamento dell’economia.
DESCRIZIONE: Il Prodotto Interno Lordo o PIL è una misura aggregata dell’andamento dell’economia nazionale, che annovera tra i suoi principali componenti i consumi (che rappresentano per 2/3 il PIL), gli investimenti, la spesa pubblica e le esportazioni nette (esportazioni – importazioni). Il PIL è un dato fondamentale per capire l’andamento dell’attività economica, in quanto misura la ricchezza prodotta da una nazione. Un PIL in crescita indica un’espansione economica mentre una sua riduzione sta a significare una contrazione. Storicamente la velocità di crescita dell’economia americana è compresa in media tra il 2,5-3% annuo. Questo dato viene considerato da molti esperti ottimale soprattutto se si è in piena occupazione, ossia il tasso di disoccupazione si attesta tra il 5,5-6%. Una crescita più sostenuta del PIL potrebbe indicare un aumento delle pressioni inflazionistiche mentre valori inferiori al citato range potrebbero segnalare un indebolimento dell’economia. Solitamente dopo tre cali consecutivi del prodotto interno lordo si può parlare di un’economia in recessione. Il mercato accoglie favorevolmente soprattutto un PIL in crescita più delle attese mentre una sua flessione potrebbe comportare una reazione negativa delle borse. Gli operatori guardano con molta attenzione soprattutto alla crescita del PIL su base annua. Variazioni significative sulle revisioni del PIL comportano generalmente considerevoli reazioni dei mercati finanziari. Il valore del PIL viene calcolato a dollari correnti (current dollar) ed a dollari costanti (constant dollar). Quest’ultimo indice, chiamato anche PIL reale, serve per effettuare comparazioni temporali sulla crescita dell’economia, in quanto elimina l’effetto inflazione. Molta importanza ha anche il deflatore del PIL. Quest’ultimo è un indicatore dell’inflazione e segnala il cambiamento dei prezzi relativi al totale della produzione nazionale. A differenza dell’indice dei prezzi al consumo, il deflatore del PIL non è calcolato su un paniere fisso di beni e servizi e quindi riflette anche le variazioni di prezzo di nuovi beni e servizi.
Il grafico mostra la variazione percentuale trimestrale del PIL USA su base annua nel periodo 1987- 2007.

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