Tutte le principali borse della regione Asia-Pacifico hanno chiuso oggi in rialzo. I listini sono stati spinti dalla speculazione su un possibile taglio dei tassi d’interesse negli USA. La notizia dell’iniezione di capitale ricevuta da UBS (CH0024899483) ha inoltre migliorato il sentiment sul settore bancario. L’Hang Seng ad Hong Kong ha guadagnato il 2,6% a 29.226,84 punti. In gran spolvero il settore immobiliare. Sun Hung Kai Properties (HK0016000132) ha guadagnato il 6,8%, Cheung Kong Holdings (HK0001000014) il 4,6% e Sino Land (HK0083000502) il 7,3%. Ad un possibile taglio dei tassi d’interesse negli USA ne dovrebbe seguire uno anche ad Hong Kong. Dal 1983 il dollaro di Hong Kong è infatti formalmente legato a quello statunitense. Tra i bancari HSBC (GB0005405286) ha guadagnato il 2,2%, Hang Seng Bank (HK0011000095) il 2,1% e Bank of East Asia lo 0,6%.
Lo Shanghai Composite ha chiuso in rialzo dello 0,3% a 5.175,08 punti. La performance del listino cinese è stata frenata dal nuovo dato sull’inflazione. L’Istituto Nazionale di Statistica ha comunicato oggi a Pechino che i prezzi al consumo sono aumentati a novembre in Cina del 6,9%. Si è trattato del più forte aumento da più di dieci anni. Gli investitori temono ora che il Governo cinese possa presto lanciare delle nuove misure per cercare di raffreddare l’economia. Nel settore immobiliare China Vanke (CN0008879206) ha perso il 2,4% e Poly Real Estate (CN000A0KE8T0) l’1,4%. Tra i bancari Industrial and Commercial Bank (CN000A0LB42) ha perso l’1,3% e Shanghai Pudong Development Bank (CN0009282731) il 2,2%. Bene invece PetroChina (CN0009365379): +1,6% a CNY 31,93. Tra gli altri listini della regione il Taiwan Weighted a Taipei ha guadagnato lo 0,4%, l’S&P/ASX 200 a Sydney lo 0,8%, il Kospi a Seul l’1% e lo Straits Times a Singapore l’1%.
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