Anche oggi quasi tutte le principali borse della regione Asia-Pacifico hanno chiuso in ribasso. L’Hang Seng ad Hong Kong ha perso l’1,5% a 26.468,13 punti. I piani del governo giapponese relativi ai prezzi dell’energia hanno pesato anche oggi sui petroliferi ed il settore delle utilities. Tra i petroliferi PetroChina (CN0009365379) ha perso il 3,1% e Sinopec (CN0005789556) il 4,8%. Nel settore delle utilities Huaneng Power International (CN0009115410) ha chiuso in calo del 4% e Datang Power (CN0009060798) del 4,8%. Giovedì scorso il primo ministro cinese Wen Jiabao ha annunciato che i prezzi dei derivati del petrolio, del gas e dell’energia elettrica verranno congelati per tenere sotto controllo l’inflazione. I bancari hanno chiuso contrastati. HSBC (GB0005405286) ha perso lo 0,2% Bank of Communications (CN000A0ERWC7) l’1,9% e Industrial and Commercial Bank (CN000A0LB42) l’1,5%. Hang Seng Bank (HK0011000095) e BoC Holdings (HK2388011192) hanno guadagnato invece rispettivamente l’1,4% ed il 2%. Il Taiwan Weighted a Taipei ha guadagnato l’1,8% a 8.173,41 punti. Il listino taiwanese è stato spinto dalla vittoria alle elezioni politiche del Kuomintang, il partito nazionalista finora all’opposizione e favorevole ad un riavvicinamento alla Cina. Il settore finanzario, che dovrebbe beneficiare in particolar modo di un possibile miglioramento dei rapporti con la Repubblica Popolare Cinese, ha messo a segno dei forti guadagni. Cathay Financial (TW0002882008) ha chiuso in rialzo del 7%, Fubon Financial Holding (TW0002881000) del 7%, Chinatrust Financial (TW0002891009) del 6,9% e Yuanta Financial (TW0002885001) del 6,8%. Tra gli altri listini della regione l’indice S&P/ASX 200 ha perso a Sydney lo 0,1%, il Kospi a Seul lo 0,9% e lo Straits Times a Singapore il 2,1%. Lo Shanghai Composite ha guadagnato lo 0,2% a 5.497,90 punti.
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