Eccetto Hong Kong tutte le principali borse asiatiche hanno continuato oggi a recuperare terreno.
Lo Shanghai Composite ha guadagnato lo 0,3% a 4.717,73 punti. La performance del listino cinese è stata frenata dai timori legati al possibile lancio da parte del Governo di Pechino di nuove misure volte ad evitare un surriscaldamento dell’economia ed un aumento dell’inflazione. L’istituto nazionale di statistica ha annunciato oggi che il PIL della Cina è cresciuto nel 2007 dell’11,4%. Si è trattato del maggiore incremento annuale dal 1994. I prezzi al consumo sono saliti lo scorso anno del 4,8% e a dicembre del 6,5%. Lo stesso istituto nazionale cinese di statistica ha osservato che la pressione inflazionistica è in aumento. La Cina potrebbe quindi inasprire ulteriormente la sua restrittiva politica monetaria e prendere dei nuovi provvedimenti per controllare l’attività economica. I bancari hanno perciò sofferto. Bank of China (CN000A0J3PX9) ha perso il 3,1% e Industrial and Commercial Bank (CN000A0LB42) l’1,4%. Tra i minerari Jiangxi Copper (CN0009070615) e Yunnan Copper (CNE000000W13) hanno perso rispettivamente il 9,2% il 6,1%. Il prezzo del rame ha registrato ieri a New York un forte calo a causa dei timori relativi al rallentamento economico. In spolvero invece i produttori di carbone. China Shenhua Energy (CN000A0ERK49) ha chiuso in rialzo del 6% e Yanzhou Coal (CN0009131243) del 7,5%. La National Development and Reform Commission ha ordinato ieri ai produttori di carbone di aumentare i loro rifornimenti a causa del calo delle scorte in alcune regioni della Cina. Nel settore del trasporto marittimo Cosco Shipping (CNE000001B58) ha guadagnato il 10% dopo aver annunciato che i suoi utili sono aumentati lo scorso anno dell’84%.
L’S&P/ASX 200 ha guadagnato a Sydney il 3,1% a 5.580,40 punti. Il listino australiano ha beneficiato del rally di Wall Street di ieri. BHP Billiton (AU000000BHP4) ha chiuso in rialzo del 2,7%, Rio Tinto (AU000000RIO1) del 2,3%, Woodside Petroleum (AU000000WPL2) dello 0,9%, National Australia Bank (AU000000NAB4) del 4,1%, Commonwealth Bank of Australia (AU000000CBA7) dell’1,8% e Macquarie (AU000000MBL3) dell’8,6%.
L’Hang Seng ad Hong Kong ha perso il 2,3% a 23.539,27 punti. La seduta è stata molto volatile, l’indice della città costiera è salito intraday quasi fino a 25.000 punti. La notizia del clamoroso profit warning di Société Générale (FR0000130809) ha spinto però molti investitori verso la chiusura delle contrattazioni a realizzare i loro benefici. Tra i bancari HSBC (GB0005405286) ha perso lo 0,7%, Hang Seng Bank (HK0011000095) il 3,9% e BoC Holdings (HK2388011192) il 2,5%. Nel settore immobiliare Sun Hung Kai Properties (HK0016000132) ha perso il 2,4%, Cheung Kong Holdings (HK0001000014) il 6% e Sino Land (HK0083000502) il 3,5%. China Netcom (HK0906028292) è stato spinto dalla speculazione su un possibile processo di consolidamento nel settore cinese delle telecomunicazioni ed ha chiuso in rialzo del 4,8% a HKD 22,80.
Tra le altre borse asiatiche il Kospi a Seul ha chiuso in rialzo del 2,1%, lo Straits Times a Singapore del 2,4% e il Taiwan Weighted a Taipei dell’1,5%.
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