Tutte le principali borse della regione Asia-Pacifico hanno chiuso oggi in forte ribasso.
L’Hang Seng ad Hong Kong ha perso il 3,6% a 22.501,33 punti. Durante l’intera settimana il listino della città costiera ha perso il 7,5%. Si è trattato per l’Hang Seng della peggiore ottava dal 2001. Le vendite hanno riguardato tutti i settori. HSBC (GB0005405286) ha perso il 3,4%, Industrial and Commercial Bank (CN000A0LB42) il 2,5%, Cheung Kong Holdings (HK0001000014) il 4,5%, China Mobile (HK0941009539) il 4,2% e Li & Fung (BMG5485F1445) il 3,7%. CNOOC (HK0883013259) ha potuto limitare le perdite: -0,3% a HKD 12,20. Goldman Sachs ha alzato il suo rating sul titolo dell’impresa petrolifera da “Neutral” a “Buy”.
Lo Shanghai Composite ha perso l’1,4% a 4.300,52 punti. Dopo il balzo di ieri Ping An Insurance (CNE1000003X6) ha perso oggi il 6,5%. Gli azionisti della seconda impresa cinese delle assicurazioni hanno approvato mercoledì in un’assemblea straordinaria l’emissione di circa 1,2 milioni di nuovi titoli di tipo A. Tra gli altri titoli di maggior peso del listino cinese PetroChina (CN0009365379) ha chiuso in calo dello 0,7%, Sinopec (CN0005789556) dell’1,7%, China Life (CN0003580601) del 4% e Bank of Communications (CN000A0ERWC7) del 2,1%. Bene controtendenza il settore immobiliare. China Vanke (CN0008879206) ha guadagnato l’1,7% e Shimao Property (KYG810431042) il 5,8%. La National Development and Reform Commission ha comunicato ieri che a gennaio i prezzi degli immobili nelle 70 principali città cinesi sono aumentati in media dell’11,3%.
Tra gli altri listini della regione l’indice S&P/ASX 200 a Sydney ha perso il 3,2%, il Kospi a Seul il 2%, il Taiwan Weighted a Taipei l’1,5% e lo Straits Times a Singapore l’1,8%.
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