Le principali borse della regione Asia-Pacifico hanno chiuso oggi contrastate.
Lo Shanghai Composite ha perso l’1,6% a 3.024,24 punti. Per il listino cinese si è trattato della sesta seduta negativa di fila. La National Development Reform Commission ha annunciato oggi che a maggio i prezzi alla produzione sono aumentati dell’8,2%. Si è trattato del più forte incremento mensile da più di tre anni. La notizia ha fatto aumentare ulteriormente i timori del mercato legati all’aumento dell’inflazione in Cina. Durante lo scorso fine settimana People’s Bank of China ha già alzato ancora una volta il quoziente delle riserve obbligatorie richieste alle banche per cercare di frenare la pressione inflazionistica derivante dalla crescita del settore del credito. Tra i bancari Bank of China (CN000A0J3PX9) ha perso lo 0,5%, Bank of Beijing (CNE100000734) il 3,3%, China Merchants Bank (CN000A0KFDV9) il 4,8% e ndustrial and Commercial Bank (CN000A0LB42) il 2,4%. Nel settore immobiliare, che dovrebbe venir particolarmente penalizzato da un deterioramento del mercato del credito, China Vanke (CN0008879206) ha chiuso in calo del 5,3% e Poly Real Estate (CN000A0KE8T0) del 7,1%. Il calo dei prezzi dei principali metalli ha pesato sui minerari. Aluminum Corporation of China (CNE1000001T8) ha perso il 6,5%, Jiangxi Copper (CN0009070615) il 3,5% e Zhongjin Gold (CNE000001FM8) il 4,6%. PetroChina (CN0009365379) ha chiuso in calo dell’1,4%. Il colosso del petrolio emetterà obbligazioni per CNY 60 miliardi per ridurre i suoi debiti e finanziare i costi. Nel settore della siderurgia Handan Iron & Steel (CNE000000V55) ha chiuso in rialzo del 2,5% a CNY 5,40. Secondo quanto riporta la gazzetta ufficiale “China Securities Journal” le imprese madri di Handan Iron & Steel e di Tangshan Iron & Steel (CNE000000H20) hanno lanciato oggi una nuova entità che sarà il primo produttore cinese d’acciaio: Hebei Iron & Steel Group. Tangshan Iron & Steel è stato sospeso dalle contrattazioni, Baoshan Iron & Steel (CN0005910731), l’attuale numero uno del settore ,ha perso lo 0,3%.
L’Hang Seng ad Hong Kong ha chiuso in calo dello 0,2% a 23.327,60 punti. Dopo le forti perdite di ieri alcuni titoli del listino della città costiera hanno potuto registrare una ripresa. HSBC (GB0005405286) ha guadagnato lo 0,4%, China Netcom (HK0906028292) il 2,2%, Hutchison Whampoa (HK0013000119) l’1,3%, Li & Fung (BMG5485F1445) l’1,1% e CNOOC (HK0883013259) lo 0,8%. L’allarme inflazione lanciato da Ben Bernanke ha ancora pesato sul settore immobiliare. Sun Hung Kai Properties (HK0016000132) ha perso l’1,6%, Cheung Kong Holdings (HK0001000014) l’1,3% e Henderson Land (HK0012000102) l’1%. Cosco Pacific (BMG2442N1048) è crollato dell’8,5% a HKD 12,96. Il secondo gestore di porti al mondo ha cercato oggi di fare chiarezza sul prezzo pagato per ricevere delle concessioni nel Pireo in Grecia. Le spiegazioni date da Cosco non hanno convinto però affatto gli investitori. Il mercato stima in ogni modo che il prezzo offerto da Cosco sia troppo elevato.
Tra gli altri listini della regione l’S&P/ASX 200 a Sydney ha guadagnato lo 0,6%, il Kospi a Seul lo 0,4% e lo Straits Times a Singapore lo 0,5%. Il Taiwan Weighted a Taipei ha chiuso in calo dello 0,3%.
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