Borse Asia-Pacifico negative, Shanghai perde più del 2%

Un laptop mostra un grafico

Tutte le principali borse della regione Asia-Pacifico hanno chiuso oggi in ribasso.

Lo Shanghai Composite ha perso il 2,2% a 2.957,53 punti. Per il listino cinese si è trattato della settima seduta negativa di fila. Sul sentiment degli investitori a Shanghai ha continuato a pesare l’allarme inflazione. La National Development Reform Commission ha annunciato oggi che a maggio i prezzi al consumo sono aumentati in Cina del 7,7%. Nonostante si sia trattato di un miglioramento rispetto ad aprile (+8,5%) e marzo (+8,3%) il mercato continua a temere che la People’s Bank of China possa prendere delle ulteriori misure per cercare di frenare la pressione inflazionistica. I titoli dei broker sono stati oggi particolarmente colpiti dalle vendite. Citic Securities (CNE000001DB6) ha perso il 7,3%, Haitong Securities (CNE000000CK1) il 7,2% e Hongyuan Securities (CNE0000006K8) l’8,4%. Le forti perdite dei listini cinesi delle ultime settimane potrebbero far passare la voglia a molti investitori di operare in borsa. Nel settore bancario China Merchants Bank (CN000A0KFDV9) ha chiuso in calo del 2,9% dopo aver annunciato di voler emettere obbligazioni subordinate per CNY 30 miliardi. Tra gli altri titoli bancari Bank of China (CN000A0J3PX9) ha perso il 2,6%, Industrial and Commercial Bank (CN000A0LB42) l’1% e Shanghai Pudong Development Bank (CN0009282731) il 2,4%. Il settore immobiliare ha potuto registrare oggi una ripresa. China Vanke (CN0008879206) ha chiuso in rialzo del 3,5% e Poly Real Estate (CN000A0KE8T0) dell’1,8%.

L’Hang Seng ad Hong Kong ha chiuso in calo dell’1,3% a 23.023,86 punti. Sui bancari hanno pesato la negativa performance del settore finanziario a Wall Street. HSBC (GB0005405286) ha perso l’1,8%, Bank of East Asia (HK0023000190) il 2% e Hang Seng Bank (HK0011000095) lo 0,4%. PetroChina (CN0009365379) e Sinopec (CN0005789556) hanno perso rispettivamente l’1% e l’1,5%. Il prezzo del petrolio ha guadagnato ieri a New York più di $5 al barile. L’elevato prezzo del greggio è “veleno” per i margini delle raffinerie delle due imprese petrolchimiche cinesi. Dopo il crollo di ieri Cosco Pacific (BMG2442N1048) ha perso oggi un ulteriore 3,7%. L’alto prezzo pagato dal secondo gestore di porti al mondo per ricevere delle concessioni nel Pireo in Grecia ha indispettito notevolmente gli investitori. China Unicom (HK0762009410) e China Netcom (HK0906028292) hanno guadagnato rispettivamente l’1,7% e l’1,9%. Le due imprese vengono considerate le principali beneficiarie del processo di riorganizzazione del mercato delle telecomunicazioni lanciato dal Governo cinese.

Tra gli altri listini della regione l’S&P/ASX 200 a Sydney ha perso il 2,5%, il Kospi a Seul il 2,4%, il Taiwan Weighted a Taipei il 3,4% e lo Straits Times a Singapore lo 0,9%.

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