Tutte le principali borse della regione Asia-Pacifico hanno chiuso oggi in ribasso.
L’indice S&P/ASX 200 a Sydney ha perso il 3,4% a 4.970,50 punti. National Australia Bank (AU000000NAB4) ha annunciato di aver accantonato AUD 830 milioni per i suoi investimenti nei CDO (Collateralized Debt Obligations). In seguito alla notizia il titolo della prima banca australiana ha chiuso in calo del 14%. Era dal crack del 1987 che National Australia Bank non registrava un tale ribasso in una seduta. Tra gli altri titoli bancari Commonwealth Bank of Australia (AU000000CBA7) ha perso il 6,8%, ANZ Bank (AU000000ANZ3) l’8,7% e Westpac (AU000000WBC1) il 3,1%.
Lo Shanghai Composite ha perso l’1,6% a 2.865,10 punti. Male i titoli dei produttori di carbone. China Shenhua Energy (CN000A0ERK49) ha perso il 3,1%, Yanzhou Coal (CN0009131243) il 2,9% e China Coal Energy (CNE100000528) il 2,9%. La National Development and Reform Commission, l’organismo responsabile della pianificazione economica in Cina, ha comunicato ieri che inasprirà i suoi controlli sul mercato spot del carbone. La ripresa del prezzo del petrolio ha fatto scattare delle prese di beneficio sui titoli delle linee aeree. Air China (CNE1000001S0) ha perso il 2,9%, China Eastern Airlines (CN0009051771) il 3,8% e China Southern Airlines (CN0009084145) il 3,1%. Il calo dei prezzi dei principali metalli ha pesato sui minerari. Aluminum Corporation of China (CNE1000001T8) ha chiuso in calo del 2,7%, Jiangxi Copper (CN0009070615) il 2,2% e Zijin Mining (CNE100000502) il 3,3%. Datang International Power Generation (CNE1000002Z3) ha perso il 2,1% a CNY 9,17. Il secondo produttore di energia elettrica della Cina ha avvertito ieri che a causa dell’aumento dei costi per il carburante i suoi profitti potrebbero essere calati nel primo semestre di più del 70%.
L’Hang Seng ad Hong Kong ha chiuso in ribasso dell’1,5% a 22.740,71 punti. Le forti perdite registrate ieri dal settore finanziario a Wall Street hanno penalizzato i bancari. HSBC (GB0005405286) ha perso l’1%, Bank of East Asia (HK0023000190) il 3,2%, Bank of China (CNE1000001Z5) lo 0,6% e Industrial and Commercial Bank (CN000A0LB42) l’1,2%. Dopo la solida performance delle scorse sedute PetroChina (CN0009365379) e Sinopec (CN0005789556) hanno perso rispettivamente l’1,4% e il 3,1%. Le quotazioni del petrolio hanno guadagnato ieri a New York più di $1 al barile. L’elevato prezzo dell’oro nero è “veleno” per i margini delle raffinerie delle due imprese petrolchimiche cinesi.
Tra gli altri listini della regione il Kospi a Seul ha perso l’1,7%, Taiwan Weighted a Taipei l’1,8% e lo Straits Times a Singapore l’1,9%.
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