La Borsa di Tokyo ha chiuso oggi in netto calo. Il Nikkei ha perso l’1,9% a 10.938,14 punti ed il Topix il 2,7% a 1.047,97 punti. Era dal febbraio del 2004 che il Topix non scendeva a tali livelli. Le notizie negative arrivate dal fronte macroeconomico a Wall Street hanno pesato sugli esportatori. Toyota (JP3633400001) ha chiuso in ribasso del 5,3%, Honda (JP3854600008) del 5,5%, Canon (JP3242800005) del 4,2%, Sharp (JP3359600008) del 4,7% e Komatsu (JP3304200003) dell’8,1%. Le nuove richieste di sussidi alla disoccupazione (Jobless Claims) sono aumentate la scorsa settimana negli USA ai loro più alti livelli dal settembre del 2001. Gli ordinativi all’industria (Factory Orders) hanno registrato inoltre ad agosto il loro più forte calo degli ultimi due anni. Gli investitori temono ora che l’economia degli Stati Uniti, il principale partner commerciale del Giappone, possa entrare in un periodo di recessione anche se il piano anti-crisi del Dipartimento del Tesoro dovesse venir approvato dal Congresso. Il forte calo del prezzo del petrolio ha fatto scattare una pioggia di vendite sui petroliferi e suoi titoli delle grandi holdings commerciali. Nel settore petrolifero Nippon Oil (JP3679700009) ha perso il 5%, Cosmo Oil (JP3298600002) il 6,6% e Inpex (JP3294430008) il 5,8%. Tra i titoli delle grandi holdings commerciali Mitsui & Co. (JP3893600001) ha chiuso in calo del 4%, Mitsubishi Corp. (JP3898400001) del 5,2%, Sumitomo Corp. (JP3404600003) del 2,7% e Itochu (JP3143600009) del 5,3%. Il prezzo dell’oro nero ha chiuso ieri a New York in calo del 4,6%.
Molto bene controtendenza Fast Retailing (JP3802300008): +13,6% a ¥12.370. L’impresa che controlla Uniqlo, la principale catena d’abbigliamento del Giappone, ha comunicato che le sue vendite nei centri aperti da almeno un anno (same store sales) sono aumentate a settembre da anno ad anno di ben il 20,8%.
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