Tutte le principali borse della regione Asia-Pacifico hanno chiuso oggi per la terza seduta di fila in netto calo.
Lo Shanghai Composite ha perso l’1,9% a 1.839,62 punti. Sul mercato azionario cinese hanno pesato come su tutte le borse della regione i timori relativi alle prospettive dell’economia globale. Tra i bancari Industrial and Commercial Bank (CN000A0LB42) ha perso il 2,6%, China Construction Bank (CN000A0HF1W3) il 2,8% e China Merchants Bank (CN000A0KFDV9) il 10%. Nel settore immobiliare China Vanke (CN0008879206) ha chiuso in calo del 5,2% e Poly Real Estate (CN000A0KE8T0) del 5,4%. Tra i produttori di materie prime Aluminum Corporation of China (CNE1000001T8) ha perso il 2,1%, China Shenhua Energy (CN000A0ERK49) il 4,6% e Zhongjin Gold (CNE000001FM8) il 5,1%. Il settore farmaceutico ha beneficiato del suo carattere difensivo. Shenzhen Accord Pharmaceutical (CNE0000009M8) ha guadagnato il 4,8% e Yunnan Baiyao Group (CNE0000008X7) il 2,3%.
L’Hang Seng ad Hong Kong ha perso l’8,3% a 12.618,38 punti. Era dall’agosto del 2004 che il listino della città costiera non scendeva a tali livelli. Quasi tutti i titoli dell’Hang Seng sono andati a picco. HSBC (GB0005405286) è crollato del 12,5% a HKD 88. Era da undici anni che HSBC non registrava tali perdite in una sola seduta. Morgan Stanley ha tagliato il suo target sul prezzo per il titolo del colosso finanziario anglo-cinese a HKD 75.
Tra gli altri listini della regione l’S&P/ASX 200 a Sydney ha perso il 2,6%, il Kospi a Seul il 10,6%, il Taiwan Weighted a Taipei il 3,2% e lo Straits Times a Singapore l’8,3%.
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