Quasi tutte le principali borse della regione Asia-Pacifico hanno chiuso oggi in rialzo.
Dopo tre sedute positive di fila lo Shanghai Composite ha perso lo 0,2% a 2.419,78 punti. Male gli auriferi. Zhongjin Gold (CNE000001FM8) ha perso il 5,5% e Shandong Gold Mining (CNE000001FR7) il 5,7%. Il prezzo dell’oro ha chiuso ieri a New York in calo del 2,2%. Seduta negativa anche per il settore delle utilities. Huaneng Power International (CN0009115410) ha perso il 2,4%, Datang International Power Generation (CNE1000002Z3) il 2,2% e GD Power Development (CNE000000PC0) l’1,5%. La produzione di energia elettrica è calata a in Cina a marzo dello 0,7%. Bene i bancari. Industrial and Commercial Bank (CN000A0LB42) ha guadagnato il 2%, China Construction Bank (CN000A0HF1W3) il 2,5% e Bank of China (CNE1000001Z5) l’1,7%. Secondo quanto riporta lo “Shanghai Securities News” il volume dei nuovi prestiti potrebbe aver raggiunto a marzo in Cina CNY 1,3 bilioni.
L’Hang Seng ad Hong Kong ha guadagnato lo 0,2% a 14.545,69 punti. Il forte aumento degli scambi degli ultimi giorni ha spinto Hong Kong Exchanges and Clearing (HK0388034859). Il titolo della società che gestisce la Borsa di Hong Kong ha guadagnato il 5,1%. Tra i petroliferi PetroChina (CN0009365379) ha guadagnato l’1,1%, Sinopec (CN0005789556) lo 0,4% e CNOOC (HK0883013259) l’1,2%. Il prezzo del petrolio ha guadagnato ieri a New York quasi il 9%. Dopo l’eccezionale balzo di ieri HSBC (GB0005405286) ha guadagnato oggi lo 0,1%.
Tra gli altri listini della regione l’S&P/ASX 200 a Sydney ha guadagnato l’1,5%, il Taiwan Weighted a Taipei l’1%, il Kospi a Seul lo 0,5% e lo Straits Times a Singapore l’1%.
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