Tutte le principali borse della regione Asia-Pacifico hanno chiuso oggi in ribasso.
Lo Shanghai Composite ha perso il 3,8% a 2.347,39 punti. Tra i bancari Industrial and Commercial Bank (CN000A0LB42) ha perso il 3,4%, China Construction Bank (CN000A0HF1W3) il 3,8% e Bank of China (CNE1000001Z5) il 3,9%. Secondo quanto riporta lo “Shanghai Securities News” le autorità finanziarie cinesi potrebbero frenare la concessione di prestiti. Il volume dei nuovi prestiti bancari ha raggiunto lo scorso mese il volume record di CNY 1,87 miliardi. Male anche il settore immobiliare. China Vanke (CN0008879206) ha perso il 4,7%, Poly Real Estate (CN000A0KE8T0) il 4,6% e Gemdale (CNE000001790) il 4,8%. Secondo il broker immobiliare E-House i prezzi delle case stagneranno in Cina anche per tutto il 2010. Nel settore petrolifero PetroChina (CN0009365379) ha perso il 3,8% e Sinopec (CN0005789556) il 4,2%. Il prezzo del petrolio ha chiuso ieri a New York in calo del 3,7%.
L’Hang Seng ad Hong Kong ha perso il 3% a 14.474,86 punti. HSBC (GB0005405286) ha chiuso in calo del 5,6%. Secondo quanto riporta il “Times” il Fondo Monetario Internazionale (abbr. FMI) avrebbe rivisto al rialzo la sua stima sul volume degli assets tossici nei bilanci delle banche mondiali a $4 bilioni (per ulteriori dettagli clicca qui). Aluminum Corporation of China (CNE1000001T8) ha perso il 4,6%. Alcoa (US0138171014) ha registrato lo scorso trimestre delle perdite superiori alle previsioni del mercato (per ulteriori dettagl clicca qui). CNOOC (HK0883013259) ha perso il 4,1%. UBS ha declassato il titolo maggiore produttore cinese di petrolio offshore da “Neutral” a “Sell”.
Tra gli altri listini della regione l’S&P/ASX 200 a Sydney ha perso il 2,3%, lo Straits Times a Singapore l’1%, il Taiwan Weighted a Taipei il 2,4% e il Kospi a Seul il 2,9%.
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