La maggior parte delle principali borse della regione Asia-Pacifico ha chiuso anche oggi in ribasso.
Lo Shanghai Composite ha perso il 2,9% a 2.461,35 punti. Sul mercato è circolata oggi la voce che il Governo cinese possa cercare di frenare la forte crescita della liquidità che ha contribuito sensibilmente al rally della Borsa di Shanghai degli ultimi mesi. Tra i bancari Industrial and Commercial Bank (CN000A0LB42) ha perso lo 0,2%, Bank of Beijing (CNE100000734) il 2,7% e China Merchants Bank (CN000A0KFDV9) il 3%. Citic Securities (CNE000001DB6), il primo broker cinese, ha chiuso in ribasso del 4,9%. Il calo dei prezzi dei metalli ha pesato sui minerari. Aluminum Corporation of China (CNE1000001T8) ha perso il 4,2%, Jiangxi Copper (CN0009070615) il 6,1% e Zijin Mining (CNE100000502) il 6%. Ancora bene China United Telecommunications (CNE000001CS2): +3,1% a CNY 6,27. L’operatore delle telecomunicazioni lancerà i servizi di telefonia mobile di terza generazione in Cina il prossimo 17 maggio.
L’Hang Seng ad Hong Kong ha perso il 2,7% a 14.878,45 punti. I bancari hanno guidato anche oggi la lista dei ribassi. HSBC (GB0005405286) ha chiuso in calo dell’1,7%, Bank of East Asia (HK0023000190) dell’1,8%, China Construction Bank (CN000A0HF1W3) del 5,9% e Bank of China (CNE1000001Z5) del 4,1%. China Mobile (HK0941009539) ha perso un ulteriore 2,8%. Il colosso della telefonia mobile ha pubblicato ieri una trimestrale che non ha potuto soddisfare le attese del mercato. Ancora male anche i petroliferi PetroChina (CN0009365379) ha perso l’1,8% e CNOOC (HK0883013259) il 2,8%.
Tra gli altri listini della regione il Taiwan Weighted a Taipei ha guadagnato lo 0,1% e il Kospi a Seul l’1,4%. L’S&P/ASX 200 a Sydney ha perso lo 0,3% e lo Straits Times a Singapore il 2,3%.
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