Quasi tutte le principali borse della regione Asia-Pacifico hanno chiuso oggi in ribasso.
Lo Shanghai Composite ha perso lo 0,3% a 3.080,77 punti. Il listino cinese è stato penalizzato dalla debole performance dei bancari. Industrial and Commercial Bank (CN000A0LB42) ha perso il 2,8%, China Construction Bank (CN000A0HF1W3) il 2,8% e Bank of China (CNE1000001Z5) il 2%. Wang Huaqing, il commissario disciplinare dell’organo di vigilanza del settore bancario cinese, ha avvertito che l’aggressiva espansione del credito rappresenta un rischio per le banche e una concentrazione di prestiti ad alcune industrie potrebbe danneggiare il sistema finanziario. Bene il settore dell’industria automobilistica. Chongqing Changan Automobile (CNE000000R36) ha guadagnato il 4,7% e SAIC Motor (CNE000000TY6) l’1,8%. Secondo il quotidiano “Oriental Morning Post” le vendite di automobili sarebbero aumentate lo scorso mese in Cina di quasi il 60%.
L’Hang Seng ad Hong Kong ha chiuso in ribasso dello 0,8% a 17.721,07 punti. Ancora male il settore petrolifero. PetroChina (CN0009365379) ha perso il 2,3% e CNOOC (HK0883013259) l’1,4%. Il prezzo del petrolio ha chiuso ieri a New York per la quinta seduta di fila in ribasso. Tra gli altri titoli dell’Hang Seng HSBC (GB0005405286) ha perso lo 0,9%, China Mobile (HK0941009539) l’1%, Cheung Kong Holdings (HK0001000014) il 2,1% e Li & Fung (BMG5485F1445) il 2,7%. China Unicom (HK0762009410) ha guadagnato il 5,1%. Goldman Sachs ha alzato il suo target sul prezzo per il titolo del secondo operatore cinese di telefonia mobile a HKD 10,10.
Tra gli altri listini della regione lo Straits Times a Singapore ha perso lo 0,6%, il Taiwan Weighted a Taipei lo 0,7% e il Kospi a Seul lo 0,2%. L’S&P/ASX 200 a Sydney ha chiuso invariato.
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