Quasi tutte le principali borse della regione Asia-Pacifico hanno chiuso in rialzo.
Lo Shanghai Composite ha guadagnato l’1,3% a 3.372,60 punti. Il listino cinese ha beneficiato oggi del rally dei titoli dei produttori di commodities. Tra i petroliferi PetroChina (CN0009365379) ha guadagnato il 5,3% e Sinopec (CN0005789556) il 3,5%. Il prezzo del petrolio ha chiuso ieri a New York in rialzo del 2,7%. Tra i minerari Aluminum Corporation of China (CNE1000001T8) e Yunnan Copper (CNE000000W13) hanno guadagnato il 10%. Il prezzo del rame è salito anche oggi a Shanghai ed ha raggiunto i suoi più alti livelli da più di nove mesi. Nel settore del carbone China Shenhua Energy (CN000A0ERK49) ha chiuso in rialzo del 6,3% e China Coal Energy (CNE100000528) del 6,6%. Male controtendenza i bancari. Industrial and Commercial Bank (CN000A0LB42) ha perso lo 0,8%, China Construction Bank (CN000A0HF1W3) lo 0,7%, Shanghai Pudong Development Bank (CN0009282731) l’1,1% e Bank of China (CNE1000001Z5) lo 0,9%. Sul mercato è circolata oggi la voce che la Banca Centrale cinese abbia l’intenzione di alzare il quoziente delle riserve obbligatorie richieste alle banche.
L’Hang Seng ad Hong Kong ha guadagnato lo 0,8% a 19.982,79 punti. Il mercato azionario della città costiera ha beneficiato del rally di Wall Street di ieri. Tra i titoli dell’Hang Seng HSBC (GB0005405286) ha guadagnato l’1,6%, China Mobile (HK0941009539) lo 0,9%, Li & Fung (BMG5485F1445) l’1,1% e CNOOC (HK0883013259) l’1,4%. Foxconn (KYG365501041) ha perso il 7,1%. Il primo produttore al mondo di cellulari su contratto ha avvertito che potrebbe chiudere il primo semestre in rosso.
Tra gli altri listini della regione l’S&P/ASX 200 a Sydney ha guadagnato lo 0,6%, il Kospi a Seul lo 0,4% e lo Straits Times a Singapore il 2%. Il Taiwan Weighted a Taipei ha perso lo 0,1%.
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