La maggior parte delle principali borse della regione Asia-Pacifico ha chiuso in ribasso.
Lo Shanghai Composite ha perso l’1,6% a 2.039,49 punti. Sul mercato azionario cinese hanno pesato i nuovi timori relativi allo stato di salute dell’economia. Il ministro delle Finanze, Lou Jiwei, ha dichiarato di essere fiducioso che il PIL registrerà quest’anno una crescita del 7%. Il governo cinese ha però fissato ufficialmente un obiettivo di crescita del 7,5%. Lou ha spiegato che un aumento del PIL tra il 6,5% e il 7% non sarebbe un grande problema. Le parole di Lou hanno indicato che il governo cinese è diventato più prudente sulla crescita economica. Molti investitori hanno quindi deciso di realizzare i loro benefici. Tra i bancari Agricultural Bank of China (CNE100000Q43) ha perso il 2,3%, Shanghai Pudong Development Bank (CN0009282731) il 4,2% e Minsheng Banking Corp (CN0005910772) il 3,6%. Nel settore del brokeraggio Citic Securities (CNE000001DB6) ha perso il 4,3% e Haitong Securities (CNE000000CK1) il 3,4%. Nel settore immobiliare Poly Real Estate (CN000A0KE8T0) ha perso il 3,6% e Gemdale (CNE000001790) il 3,4%. Tra i minerari Aluminum Corporation of China (CNE1000001T8) ha perso il 3,6% e Zijin Mining (CNE100000502) il 3%. Tra i titoli delle compagnie impegnate nel settore ferroviario China Railway Construction (CNE100000981) ha guadagnato il 3,5% e China CNR (CNE100000JN9) e l’1,7%. Secondo lo “Shanghai Securities News” il governo cinese potrebbe presto riattivare la procedura di gara per rifornire i treni ad alta velocità.
L’Hang Seng a Hong Kong ha perso lo 0,8%, il Kospi a Seul lo 0,5% e il FTSE Straits Times a Singapore lo 0,4%, L’S&P/ASX 200 a Sydney ha guadagnato lo 0,2% e il Taiex a Taipei lo 0,5%.nella zona euro dell’1,3%.
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