
Secondo il premier cinese Li Keqiang sarebbe diventato più difficile mantenere stabile il ritmo di crescita.
La Cina ha per il 2015 un obiettivo di crescita di circa il 7%. Lo ha annunciato il premier Li Keqiang nel corso della sessione annuale dell'Assemblea Nazionale del Popolo, il Parlamento cinese. Li ha indicato che "è diventato più difficile mantenere stabile il ritmo di crescita".

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L'economia cinese è cresciuta nel 2014 del 7,4%, non raggiungendo l'obiettivo del governo fissato al 7,5%. Si è trattato della più bassa crescita dal 1990, quando avevano pesato le sanzioni internazionali per la sanguinosa repressione di piazza Tienanmen.
"L'obiettivo di crescita, stimato al 7%, tiene conto di ciò che è necessario e di ciò che è possibile", ha spiegato Li davanti ai 3.000 delegati.
L'economia cinese ha dovuto affrontare lo scorso anno "difficoltà e sfide maggiori del previsto" e una "crescente pressione ribassista", ha indicato Li. Tuttavia il governo non ha reagito con misure congiunturali di breve termine, ma sviluppato nuove idee. Pechino punta ad uno "sviluppo equilibrato" attraverso delle riforme e la trasformazione del modello di crescita. L'obiettivo è "una crescita qualitativa, efficiente e durevole".
L'obiettivo per l'inflazione è stato fissato al 3%, mentre il rapporto deficit/PIL è stimato quest'anno al 2,3%.