Eccetto Hong Kong tutte le maggiori borse della regione Asia-Pacifico hanno chiuso oggi in ribasso.
L’Hang Seng ad Hong Kong ha guadagnato lo 0,8% a 24.099,70 punti. Si tratta del più alto livello dall’agosto del 2015. Durante l’intera settimana l’Hang Seng ha guadagnato il 3,6%. La Cina ha annunciato che permetterà ai gruppi assicurativi di investire in titoli quotati ad Hong Kong attraverso il collegamento con la Borsa di Shanghai. Hong Kong Exchanges and Clearing (HK0388034859), il titolo della società che gestisce la Borsa di Hong Kong, è balzato del 5,5%. Gli operatori di casinò sono stati anche oggi positivi. Galaxy Entertainment (HK0027032686) ha guadagnato l’1,7%, MGM China (KYG607441022) il 2,2% e Sands China (KYG7800X1079) il 2%. Deutsche Bank ha alzato il rating su MGM China e Sands China a “Buy”.
Lo Shanghai Composite ha perso lo 0,6% a 3.078,86 punti. I dati relativi all’inflazione non hanno potuto dare impulsi al mercato. Il prezzi al consumo sono stati più deboli del previsto, tuttavia il nuovo rallentamento del calo dei prezzi alla produzione ha segnalato una stabilizzazione dell’economia. Sulla piazza finanziaria cinese hanno pesato altrimenti, come sulle altre borse della regione, i timori legati alle tensioni geopolitiche. La Corea del Nord ha condotto oggi il suo quinto e più potente test nucleare. Anche la Cina ha protestato con durezza chiedendo il rispetto degli impegni in tema di non proliferazione.
Tra gli altri principali indici della regione Asia-Pacifico il Taiex a Taipei ha perso l’1,1%, il Kospi a Seul l’1,3%, il FTSE Straits Times a Singapore lo 0,7% e l’S&P/ASX 200 a Sydney lo 0,9%.
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