La Cina ha incrementato i suoi sforzi volti a difendere la sua valuta. La Banca centrale del Paese ha fissato il tasso di cambio giornaliero contro il dollaro a 6,8668, da 6,9307 di ieri. Secondo il fixing giornaliero, lo yuan risulta più forte dello 0,9% rispetto al biglietto verde. Si tratta del rialzo giornaliero più forte dal 22 luglio del 2005, ovvero da quando Pechino decise di rivalutare lo yuan sul dollaro.
La Cina è intervenuta questa settimana sul forex per frenare la discesa dello yuan, segnalando di voler una valuta più solida prima dell’insediamento di Donald Trump alla Casa Bianca. Sul mercato offshore lo yuan si è apprezzato rispetto al dollaro mercoledì e giovedì del 2,5%.
Il “China Securities Journal” ha scritto oggi che la Banca centrale della Cina non tollererà un prolungato deprezzamento dello yuan. In un editoriale il giornale osserva che la valuta cinese non era sopravvalutata in modo evidente e che per l’apprezzamento del dollaro c’è un limite massimo.
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