
La forza dello yen pesa sugli esportatori. In calo anche i bancari. Male Nisshinbo. Softbank sale dopo i conti. In ripresa i petroliferi.
La Borsa di Tokyo ha chiuso oggi debole. Il Nikkei ha perso lo 0,5% a 18.907,67 punti e il Topix lo 0,7% a 1.513,55 punti.
I timori legati alle incertezze politiche hanno ridotto la tendenza al rischio sui mercati. Lo yen ha beneficiato del suo carattere difensivo e si è rafforzato rispetto al dollaro. Tra gli esportatori Toyota (JP3633400001) ha perso il 2% e Panasonic (JP3866800000) l’1,6%. Uno yen più forte riduce l’attrattività dei prodotti giapponesi all’estero.
Il calo dei rendimenti dei titoli di Stato negli Stati Uniti ha penalizzato i bancari. Mitsubishi UFJ Financial (JP3902900004) ha perso l’1,9%, Sumitomo Mitsui Financial Group (JP3890350006) l’1,6% e Mizuho Financial Group (JP3885780001) l’1%.
Hitachi (JP3788600009) ha perso l’8%. Mitsubishi Heavy Industries (JP3900000005) ha chiesto al conglomerato di pagare circa $6,7 miliardi per coprire i costi relativi alla loro joint venture impegnata in un progetto nucleare in Sudafrica.
Nisshinbo Holdings (JP3678000005) ha perso il 4,3%. Secondo quanto riporta il quotidiano “Nikkei” il fornitore di componenti elettronici avrebbe rinunciato a costruire una nuova fabbrica in Messico a causa delle politiche protezionistiche di Donald Trump.
Softbank (JP3436100006) ha guadagnato lo 0,6%. Il gruppo telefonico ha aumentato lo scorso trimestre l’utile operativo più di quanto atteso dagli analisti.
I petroliferi hanno registrato una ripresa sulla scia del prezzo del petrolio. Inpex (JP3294430008) ha guadagnato lo 0,2% e JX Holdings (JP3386450005) il 3%.
