Continua ad aggravarsi lo scandalo di corruzione che sta scuotendo la Corea del Sud. Oggi è stato arrestato Jay Y. Lee, di fatto il numero uno di Samsung, il maggiore gruppo del Paese.
I procuratori hanno fino a dieci giorni per incriminare Lee, tuttavia hanno la possibilità di chiedere un’estensione. Dopo l’imputazione, un tribunale dovrà emettere una sentenza entro tre mesi.
Lee è accusato di aver pagato una maxi tangente da 43 miliardi di won per ricevere dal governo il via libera alla fusione di due unità di Samsung. Le accuse rivolte all’erede del conglomerato coreano rientrano nelle indagini che hanno già condotto al procedimento di destituzione della presidente Park Geun-hye.
Alla Borsa di Seul il titolo della holding Samsung C&T ha chiuso in ribasso del 2%, Samsung Electronics ha perso lo 0,4%.
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