Ha preso il via Marco Polo Accelerator, il programma di H-Farm utile per poter assistere le aziende innovative nella ricerca di capitali stranieri, e già in grado di raccogliere 1,5 milioni di euro.
Con un target dedicato al mercato di Pechino, con obiettivo di almeno altri 500 mila euro di fondi da qui all’autunno, e con la finalità utila di permettere ad almeno 10 startup innovative di arrivare nel mercato cinese con una serie di partnership, H-Farm può già contare su una serie di numeri di rilievo, tra cui spiccano le 200 candidature già ricevute, 6 startup seelzionate, 200 mila euro di sostegno (di cui 120 mila euro cash offerti da un massimo di 2 investitori cinesi individuati da QWOS e 80 mila euro in servizi forniti da H-Farm, tra cui vitto, alloggio, spazi di lavoro, sessioni di mentorship, workshop tematici e supporto da parte di partner tecnici).
Ma quali sono le startup scelte?
Come ricordava il quotidiano La Repubblica, che si è occupato della vicenda da tempi non sospetti, si tratta di Avanix, startup che progetta e sviluppa dispositivi elettronici wireless ed indossabili dotati di sensori, di Cryptolab, che ha sviluppato il primo motore di ricerca sui dati crittografati, di Easyrain, che ha sviluppato invece una soluzione in grado di contrastare in maniera efficace il fenomeno dell’acqua planning, di Patamu, che crea una prova d’autore valida legalmente per le creazioni di musica, programmazione, scrittura, moda, foto, illustrazione, valida in tutta Europa e nei 172 Paesi che aderiscono alla Convenzione di Berna, di Pagita, che consente ai propri utenti di fare semplici e veloci acquisti ai distributori automatici tramite una app e infine di Teeser, che consente di creare prodotti come t shirt, felpe o cover di cellulare con il proprio smartphone, condividendo le proprie creazioni con altri utenti.
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