Il prezzo dell’oro continua a crescere, mettendo nel mirino la quota di 1.300 dollari l’oncia, valore che il metallo prezioso non riusciva a raggiungere da più di un mese a questa parte. Ma che cosa potrebbe succedere nei prossimi giorni? Questo trend continuerà o sarà destinato a sgonfiarsi? Cerchiamo di saperne un po’ di più, svelando alcuni aspetti di riferimento per poter interpretare correttamente l’evoluzione del prezzo della commodity.
In primo luogo, giova rammentare che se l’oro è salito negli ultimi giorni, lo ha fatto soprattutto a causa della debolezza del dollaro, che nel corso del mese di novembre si è deprezzato notevolmente nei confronti delle principali controparte valutarie. Così come tutte le materie prime, l’oro è inversamente correlato nei confronti del dollaro (viene d’altronde direttamente quotato e scambiato con il biglietto verde) e il deprezzamento della valuta statunitense ha dunque prodotto l’attesa spinta sul lingotto.
Per quanto concerne poi gli eventi delle ultime ore, non sembra aver influito il nuovo lancio missilistico della Corea del Nord, con il razzo che è finito a 250km dalle coste del Giappone, senza però turbare i mercati finanziari (tanto che il Nikkei ha poi chiuso la sessione di martedì in rialzo). Più interessante e curioso è invece notare che proprio mentre l’oro cresceva, a crescere erano anche le quotazioni dei bitcoin, in grado di sfondare i 10 mila dollari: non è la prima volta che i bitcoin si muovono “insieme” all’oro, lasciando intendere che forse anche la criptovaluta più famosa del mondo sta divenendo un bene rifugio.
Ad ogni modo, attenzione a non dare per terminati gli effetti degli impulsi di cui sopra. Solamente nei prossimi giorni si dipaneranno infatti le conseguenze dei test missilistici, e degli altri elementi esogeni che potrebbero influenzare le quotazioni del metallo prezioso.
Peraltro, da un punto di vista tecnico la soglia dei 1.300 dollari l’oncia costituisce una sorta di barriera che il metallo prezioso ha avuto difficoltà a superare nel passato non troppo lontano, rappresentando dunque un’area di forte resistenza per la quotazione della materia prima, che se superata potrebbe aprire scenari di forte rialzo.
Insomma, i prossimi giorni saranno piuttosto importanti per poter capire come verrà orientato il prezzo dell’oro: se la barriera verrà rotta al rialzo, è possibile che il prezzo dell’oro sia in grado di puntare verso 1.310 dollari o 1.320 dollari. Se invece l’oro non riuscirà a superare i 1.300 dollari l’oncia, un primo supporto potrebbe concretizzarsi a 1.289 dollari o, più giù, a 1.283 dollari o 1.268 dollari.
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