Le principali borse della regione Asia-Pacifico hanno chiuso anche oggi contrastate.
Lo Shanghai Composite ha perso lo 0,1% a 2.375,77 punti. L’indice PMI di HSBC e Markit Economics relativo al settore manifatturiero cinese è sceso a marzo ai minimi da novembre. La notizia ha pesato soprattutto sui titoli dei produttori di materie prime. Aluminum Corporation of China (CNE1000001T8), il maggiore produttore cinese di alluminio, ha perso il 2,8%, Jiangxi Copper (CN0009070615), il maggiore produttore cinese di rame, il 2,1%. Tra i titoli dei produttori di carbone China Shenhua Energy (CN000A0ERK49) ha chiuso in ribasso dello 0,7% e Datong Coal (CNE000001MZ6) dello 0,4%.
China CNR (CNE100000JN9) e China CSR (CNE100000BG0), i due maggiori produttori di treni della Cina, hanno guadagnato rispettivamente lo 0,9% e l’1,1%. Il Governo cinese ha annunciato che entro il 2015 verranno costruite 96 linee ferroviarie per un investimento complessivo di più di CNY 1 bilione.
L’Hang Seng ad Hong Kong ha chiuso in rialzo dello 0,2% a 20.901,60 punti. Il debole dato relativo al settore manifatturiero ha fatto aumentare presso gli investitori le aspettative di un allentamento monetario in Cina. Tra i titoli dell’Hang Seng Li & Fung (BMG5485F1445) ha guadagnato lo 0,4%, China Life (CN0003580601) l’1% e China Mobile (HK0941009539) lo 0,3%. Hutchison Whampoa (HK0013000119) ha perso lo 0,2%, Sun Hung Kai Properties (HK0016000132) lo 0,5% e PetroChina (CN0009365379) l’1,1%. HSBC (GB0005405286) ha chiuso invariato.
Tra le altre borse della regione Asia-Pacifico l’S&P/ASX 200 a Sydney ha guadagnato lo 0,5% e il Taiex a Taipei l’1%. Il Kospi a Seul ha perso lo 0,1% e il FTSE Straits Times a Singapore lo 0,9%.
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