Tutte le principali borse della regione Asia-Pacifico hanno chiuso oggi in ribasso.
Lo Shanghai Composite ha perso il 3% a 2.688,75 punti. Era da sei mesi che il listino cinese non registrava un tale ribasso in una seduta. Sabato scorso si è verificato in Cina un grave incidente ferroviario. Dopo la sciagura sono aumentati i dubbi sull’affidabilità della rete cinese ad alta velocità. China CNR (CNE100000JN9) e China CSR (CNE100000BG0), i due maggiori produttorei di treni della Cina, hanno perso rispettivamente il 9,7% e l’8,9%. Nel settore immobiliare China Vanke (CN0008879206) ha chiuso in ribasso del 3,3% e Poly Real Estate (CN000A0KE8T0) del 4,6%. Secondo Credit Suisse il disastro ferroviario potrebbe far calare la domanda di immobili nelle città che vengono attraversate dalle nuove reti ad alta velocità. Il calo dei prezzi dei metalli ha pesato sui minerari. Aluminum Corporation of China (CNE1000001T8) ha perso il 3,3%, Jiangxi Copper (CN0009070615) il 2,5% e Zijin Mining (CNE100000502) l’1,3%.
L’Hang Seng ad Hong Kong ha chiuso in ribasso dello 0,7% a 22.293,30 punti. Obama ed i Repubblicani non hanno ancora trovato un accordo sull’innalzamento del tetto sul debito. I mercati temono ora che gli USA possano perdere la tripla A. Sulla Borsa di Hong Kong ha pesato inoltre la decisione di Moody’s di tagliare di altri tre gradini il rating della Grecia. Tra i titoli dell’Hang Seng China Mobile (HK0941009539) ha perso l’1,1%, China Life (CN0003580601) l’1,3%, HSBC (GB0005405286) lo 0,6%, Hong Kong Exchanges and Clearing (HK0388034859) l’1,2% e PetroChina (CN0009365379) il 2,9%.
Tra le altre borse della regione Asia-Pacifico l’S&P/ASX 200 a Sydney ha chiuso in ribasso dell’1,6%, il Taiex a Taipei dello 0,9%, il FTSE Straits Times a Singapore dello 0,4% e il Kospi a Seul dell’1%.
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