La maggior parte delle principali borse della regione Asia-Pacifico ha chiuso oggi in rialzo.
Lo Shanghai Composite ha perso lo 0,5% a 3.030,99 punti. Sul listino cinese hanno pesato le forti perdite dei minerari. Aluminum Corporation of China (CNE1000001T8) ha perso il 6,8%, Jiangxi Copper (CN0009070615) il 6,4%, Zijin Mining (CNE100000502) il 4,4%, Tongling Nonferrous Metals (CNE000000529) il 6,5% e Yunnan Tin (CNE0000011D3) il 4,6%. Secondo il “China Securities Journal” la Cina avrebbe l’internzione di ridurre le quote di esportazione delle terre rare del 2-3% all’anno.
I bancari hanno registrato una ripresa. Industrial and Commercial Bank (CN000A0LB42) ha guadagnato il 3,2%, China Construction Bank (CN000A0HF1W3) l’1,5%, Minsheng Banking Corp (CN0005910772) il 2,7%, China Merchants Bank (CN000A0KFDV9) il 3,4%. La Banca Centrale della Cina ha annunciato che la sua politica resterà per il resto dell’anno moderatamente accomodante.
L’Hang Seng ad Hong Kong ha guadagnato il 2% a 24.144,70 punti. Era da 28 mesi che l’Hang Seng non chiudeva a tali livelli. Goldman Sachs ha alzato il suo target a 12 mesi per l’indice della città costiera a 29.000 punti. In spolvero il settore immobiliare. Sun Hung Kai Properties (HK0016000132) ha guadagnato il 6,6%, Cheung Kong Holdings (HK0001000014) il 2,6%, Sino Land (HK0083000502) il 3,4% e Henderson Land (HK0012000102) il 2,4%. Il Governo di Hong Kong ha venduto un terreno residenziale nel quartiere di Kowloon Tong ad un prezzo inferiore alle attese del mercato.
Tra i petroliferi PetroChina (CN0009365379) ha guadagnato il 3,5%, Sinopec (CN0005789556) il 3,6% e CNOOC (HK0883013259) lo 0,6%. Il prezzo del petrolio ha chiuso ieri a New York ai massimi da sei mesi.
Tra gli altri listini della regione l’S&P/ASX 200 a Sydney ha guadagnato lo 0,5%, il Kospi a Seul lo 0,9% e lo Straits Times a Singapore lo 0,6%. Il Taiex a Taipei ha perso lo 0,6%.
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