Quasi tutte le principali borse della regione Asia-Pacifico hanno chiuso oggi in rialzo.
Lo Shanghai Composite ha guadagnato lo 0,3% a 2.363,60 punti. La Cina ha tagliato il coefficiente delle riserve obbligatorie delle banche commerciali di 50 punti base. La misura punta a far aumentare la concessione di prestiti e a sostenere la crescita dell’economia. Tra i bancari Industrial and Commercial Bank (CN000A0LB42) ha guadagnato lo 0,2%, Agricultural Bank of China (CNE100000Q43) lo 0,7% e Bank of China (CN000A0J3PX9) lo 0,3%. Nel settore immobiliare China Vanke (CN0008879206) ha guadagnato lo 0,5% e Gemdale (CNE000001790) lo 0,9%.
L’Hang Seng ad Hong Kong ha chiuso in ribasso dello 0,3% a 21.424,80 punti. Alcuni analisti credono che il taglio del coefficiente delle riserve obbligatorie delle banche commerciali possa segnalare che l’economia sta rallentando più di quanto atteso dal Governo cinese. PetroChina (CN0009365379) e Sinopec (CN0005789556) hanno perso rispettivamente l’1,4% e il 5,5%. L’elevato prezzo del petrolio è “veleno” per il business delle raffinerie delle due imprese petrolchimiche. Le quotazioni del greggio sono balzate oggi al di sopra di $105 al barile. Male anche i titoli dei produttori di carbone China Coal Energy (CNE100000528) ha perso l’1,6% e China Shenhua Energy (CN000A0ERK49) l’1,4%. I prezzi per il carbone termale sono calati ai minimi da circa 11 mesi. Tra gli altri titoli dell’Hang Seng HSBC (GB0005405286) ha guadagnato lo 0,4%, Li & Fung (BMG5485F1445) l’1,1% e Hutchison Whampoa (HK0013000119) lo 0,2%.
Tra le altre borse della regione Asia-Pacifico l’S&P/ASX 200 a Sydney ha guadagnato l’1,4%, il Kospi a Seul lo 0,1%, il Taiex a Taipei lo 0,8% e il FTSE Straits Times a Singapore lo 0,7%.
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