Tutte le principali borse della regione Asia-Pacifico hanno chiuso oggi in forte ribasso.
Lo Shanghai Composite ha perso il 2% a 2.478,74 punti. Era da circa 14 mesi che l’indice cinese non scendeva a tali livelli. Sulla Borsa di Shanghai hanno pesato i timori relativi allo stato di salute dell’economia. Gli USA, il principale partner commerciale della Cina, non hanno creato ad agosto nessun nuovo posto di lavoro. L’indice di HSBC e Markit Economics relativo al settore cinese dei servizi è inoltre calato lo scorso mese ai minimi dal 2005. I cementieri hanno guidato la lista dei ribassi. Anhui Conch Cement (CNE0000019V8) e Huaxin Cement (CN0008947318) hanno perso entrambi il 10%. Tra i bancari Industrial and Commercial Bank (CN000A0LB42) ha perso lo 0,5%, Agricultural Bank of China (CNE100000Q43) l’1,2% e Bank of Communications (CN000A0ERWC7) l’1,5%. Nel settore immobiliare China Vanke (CN0008879206) ha chiuso in ribasso dello 0,9% e Poly Real Estate (CN000A0KE8T0) del 3,3%. Tra i petroliferi PetroChina (CN0009365379) ha perso l’1,7% e Sinopec (CN0005789556) il 2,1%.
L’Hang Seng ad Hong Kong ha chiuso in ribasso del 3% a 19.616,40 punti. Anche sul mercato azionario della città costiera hanno pesato le notizie negative arrivate dal fronte macroeconomico. CNOOC (HK0883013259) ha perso l’8,9%. L’impresa petrolifera ha annunciato che la sua produzione quotidiana calerà dopo che il Governo cinese ha ordinato di interrompere l’attività al suo pozzo di Penglai. Tra gli altri titoli dell’Hang Seng HSBC (GB0005405286) ha perso il 2,8%, Li & Fung (BMG5485F1445) il 2,5%, China Mobile (HK0941009539) lo 0,7%, Esprit (BMG3122U1457) il 3,2%, Hutchison Whampoa (HK0013000119) il 2,7% e Cheung Kong Holdings (HK0001000014) il 2,4%.
Tra le altre borse della regione Asia-Pacifico l’S&P/ASX 200 a Sydney ha perso il 2,4%, il Taiex a Taipei il 2,7%, il Kospi a Seul il 4,4% e il FTSE Straits Times a Singapore il 2,5%.
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