Quasi tutte le principali borse della regione Asia-Pacifico hanno chiuso oggi in rialzo.
Lo Shanghai Composite ha perso lo 0,9% a 2.877,90 punti. Tra i bancari Industrial and Commercial Bank (CN000A0LB42) ha perso lo 0,7%, Agricultural Bank of China (CNE100000Q43) l’1,1%, Bank of China (CN000A0J3PX9) lo 0,6% e China Construction Bank (CN000A0HF1W3) lo 0,4%. Secondo il “China Securities Journal” la Banca Centrale cinese starebbe studiando delle ulteriori misure volte a frenare la concessione di prestiti.
Dopo il rally di ieri sui titoli del settore immobiliare sono scattate delle prese di beneficio. China Vanke (CN0008879206) ha chiuso in ribasso dell’1,4% e Gemdale (CNE000001790) dell’1,1%.
Tra i minerari Yunnan Copper (CNE000000W13) ha perso lo 0,2%, Zijin Mining (CNE100000502) l’1,4% e Tongling Nonferrous Metals (CNE000000529) lo 0,9%. Il prezzo del rame ha chiuso oggi a Shanghai in ribasso.
L’Hang Seng ad Hong Kong ha chiuso in rialzo dello 0,2% a 23.045,19 punti. Tra i petroliferi PetroChina (CN0009365379) ha guadagnato lo 0,3%, Sinopec (CN0005789556) il 2,4% e CNOOC (HK0883013259) lo 0,7%. La Cina ha annunciato un aumento dei prezzi della benzina e del diesel. Il prezzo del petrolio ha chiuso inoltre ieri a New York per la terza seduta di fila in rialzo.
Cheung Kong Holdings (HK0001000014) ha guadagnato il 3,5%. Secondo delle voci di stampa la seconda impresa immobiliare di Hong Kong avrebbe l’intenzione di lanciare un REIT (Real Estate Investment Trust) denominato in yuan.
Tra gli altri indici della regione Asia-Pacifico l’S&P/ASX 200 a Sydney ha guadagnato lo 0,1%, il Taiex a Taipei lo 0,4%, il Kospi a Seul lo 0,1% e lo Straits Times a Singapore lo 0,1%.
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