Le principali borse della regione Asia-Pacifico hanno chiuso oggi contrastate.
Lo Shanghai Composite ha guadagnato lo 0,5% a 2.810,44 punti. Il listino cinese ha beneficiato della positiva performance dei produttori di materie prime. Tra gli auriferi Zhongjin Gold (CNE000001FM8) ha guadagnato il 3%, Shandong Gold Mining (CNE000001FR7) l’1,2% e Zijin Mining (CNE100000502) il 6%. Il prezzo dell’oro ha chiuso ieri a New York per la settima seduta di fila in rialzo. Jiangxi Copper (CN0009070615), il maggiore produttore cinese di rame, ha guadagnato il 2,8%. Il prezzo del metallo rosso è salito a Shanghai ai massimi da tre mesi. Tra i titoli dei produttori di carbone China Coal Energy (CNE100000528) ha guadagnato il 2,7%, China Shenhua Energy (CN000A0ERK49) lo 0,4% e Yanzhou Coal (CN0009131243) l’1,5%. Il mercato scommette che l’aumento del prezzo del petrolio spingerà i prezzi del carbone.
L’Hang Seng ad Hong Kong ha chiuso in rialzo dello 0,1% a 21.940,20 punti. A frenare il mercato azionario della città costiera è stata la decisione di Moody’s di mettere sotto osservazione il rating degli USA. Tra i titoli dell’Hang Seng Cheung Kong Holdings (HK0001000014) ha guadagnato lo 0,6%, HSBC (GB0005405286) lo 0,1%, Hutchison Whampoa (HK0013000119) lo 0,9%, Li & Fung (BMG5485F1445) il 3,5% e PetroChina (CN0009365379) l’1,8%. China Mobile (HK0941009539) ha perso lo 0,4%, Hong Kong Exchanges and Clearing (HK0388034859) lo 0,5% e Esprit (BMG3122U1457) il 2,9%.
Tra le altre borse della regione Asia-Pacifico l’S&P/ASX 200 a Sydney ha chiuso in ribasso dello 0,5% e il Taiex a Taipei dello 0,1%. Il FTSE Straits Times a Singapore e il Kospi a Seul hanno chiuso invariati.
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