Quasi tutte le borse della regione Asia-Pacifico hanno chiuso oggi in rialzo
Lo Shanghai Composite ha guadagnato l’1,2% a 3.282,18 punti. Il settore del brokeraggio ha guidato la lista dei rialzi. Citic Securities (CNE000001DB6) ha guadagnato il 4,9% e Haitong Securities (CNE000000CK1) il 3,8%. Secondo delle voci di mercato la Cina potrebbe introdurre i futures sugli indici a partire dal prossimo marzo. Tra i minerari Aluminum Corporation of China (CNE1000001T8) ha guadagnato il 3%, Jiangxi Copper (CN0009070615) il 3,6% e Zijin Mining (CNE100000502) il 2,1%. Il prezzo dell’oro ha guadagnato ieri a New York il 2%, quello dell’argento il 3,7% e quello del rame l’1,8%. Ancora male il settore immobiliare. China Vanke (CN0008879206) ha chiuso in calo del 2,3% e Poly Real Estate (CN000A0KE8T0) del 3,1%. Secondo quanto riporta lo “Shanghai
Securities News” il Governo cinese potrebbe presto introdurre un’imposta sugli immobili per frenare la speculazione sui loro prezzi.
L’Hang Seng ad Hong Kong ha chiuso in rialzo del 2,1% a 22.279,58 punti. Tra i petroliferi PetroChina (CN0009365379) ha guadagnato il 5,9% e CNOOC (HK0883013259) il 5,7%. Il prezzo del petrolio ha chiuso ieri a New York in rialzo del 2,7%. Hutchison Whampoa (HK0013000119) ha guadagnato il 4,1%. Secondo delle voci di stampa il miliardario Li Ka-Shing avrebbe aumentato durante gli scorsi mesi più volte la sua partecipazione nel conglomerato.
Tra gli altri listini della regione l’S&P/ASX 200 a Sydney ha guadagnato l’1%, il Taiex a Taipei lo 0,1% e lo Straits Times a Singapore lo 0,9%. Il Kospi a Seul ha perso lo 0,3%.