Agricultural Bank of China ha registrato un deludente debutto a Shanghai. Collocato a CNY 2,60 il titolo della prima banca cinese per numero di clienti ha chiuso in rialzo dello 0,8%. Domani Agricultural Bank of China debutterà anche ad Hong Kong. La IPO di Agricultural Bank aveva già riscosso nel periodo di sottoscrizione un minore interesse dei collocamenti delle altre grandi banche cinesi a causa della attuale volatilità sui mercati finanziari. Tra gli investitori sussistono inoltre degli elevati dubbi sullo stato di salute della banca. All’inizio di questa setimana Moody’s ha alzato il suo rating su Agricultural Bank of China da “E+”, la seconda peggiore valutazione nella sua scala, a “D-“. Secondo Moody’s Agricultural Bank of China non avrebbe ancora potuto dimostrare l’efficacia dello sviluppo della sua corporate governance e delle sue pratiche di gestione del rischio e dell’adeguatezza delle misure prese per migliorare il suo sistema di controlli interni e la sua cultura del credito.
Fondata da Mao Tse-Tung nel 1951 Agricultural Bank of China è attiva soprattutto nelle aree rurali della Cina che sono strutturalmente molto più deboli di quelle urbane. La percentuale dei prestiti in sofferenza di Agricultural Bank era alla fine dello scorso anno la più elevata tra le grandi banche cinesi. Le dimensioni di Agricultural Bank sono altrimenti enormi. La banca con sede a Pechino a ben 320 milioni di clienti e 23.624 sportelli in tutta la Cina. Lo scorso anno Agricultural Bank ha concesso nuovi prestiti per CNY 1 bilione, più del PIL di un Paese come la Nuova Zelanda.
Agricultural Bank of China, che è l’ultima delle grandi banche commerciali cinesi controllate dallo Stato a sbarcare in borsa, ha venduto 22,2 miliardi di titoli a Shanghai e 25,4 miliardi di titoli ad Hong Kong raccogliendo in totale $19,2 miliardi. In caso di esercizio dell’opzione di sovrallocazione da parte del sindacato di collocamento il volume della IPO di Agricultural Bank of China potrebbe salire a $22,1 miliardi e diventare in questo modo la più grande della storia. Il record appartiene finora alla rivale Industrial and Commercial Bank (CN000A0LB42) che nel 2006 raccolse $21,9 miliardi.
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