Quasi tutte le principali borse della regione Asia-Pacifico hanno chiuso oggi in ribasso.
Lo Shanghai Composite ha guadagnato l’1,1% a 2.583,52 punti. Durante l’intera settimana il listino cinese ha perso il 4,2%. Dopo le perdite delle scorse sedute sono scattate oggi delle ricoperture. Una parte del mercato specula inoltre sul fatto che la crescente incertezza relativa alle conseguenze della crisi del debito sovrano in Europa spingerà il Governo cinese a interrompere le sue misure volte ad evitare un possibile surriscaldamento dell’economia. I titoli del setttore immobiliare hanno guidato la lista dei rialzi. China Vanke (CN0008879206) ha guadagnato il 4,1%, Poly Real Estate (CN000A0KE8T0) il 6% e Gemdale (CNE000001790) il 7,6%. Tra i bancari Industrial and Commercial Bank (CN000A0LB42) ha chiuso in rialzo dell’1,1%, Bank of China (CN000A0J3PX9) dell’1,8%, China Construction Bank (CN000A0HF1W3) dello 0,6% e Minsheng Banking Corp (CN0005910772) dello 0,5%. I titoli delle imprese attive nella regione dello Xinjiang hanno preso il volo. Xinjiang Talimu Agriculture Development (CNE000000YW0) ha guadagnato il 6,8%, Xinjiang Qingsong Building Material & Chemical (CNE000001FF2) il 5,6% e Xinjiang Urban Construction (CNE000001GB9) il 10%. Secondo lo “Shanghai Securities News” la Cina potrebbe raddoppiare i suoi investimenti nella regione dello Xinjiang nel quinquennio 2011 – 2015.
Zhongjin Gold (CNE000001FM8) ha chiuso in calo del 2,1%. Il prezzo dell’oro ha perso ieri a New York un ulteriore 0,4%. PetroChina (CN0009365379) ha perso lo 0,3%. Il prezzo del petrolio ha perso ieri al NYMEX più del 2%.
Tra gli altri listini della regione l’S&P/ASX 200 a Sydney ha perso lo 0,3% e il Taiex a Taipei il 2,5%. Lo Straits Times scende al momento a Singapore del 2%. Le borse di Hong Kong e Seul sono rimaste oggi ferme.
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