Tutte le principali borse dell’Europa dell’Est hanno chiuso oggi in ribasso.
L’indice RTS-Interfax ha perso a Mosca il 3,2% a 566,45 punti. Sulla vicenda Yukos (US98849W1080) si è aperto un nuovo capitolo che annuncia una fine drammatica. Il fisco russo esige dalla società altri RUB 98 miliardi. Questa volta per tasse non pagate nell’anno 2001. Yukos dovrebbe pagare ora in tutto ben RUB 197 (€5,6 miliardi) di arretrati. In seguito all’ordine esecutivo di ieri sono stati inoltre congelati tutti i conti del gigante del petrolio. A Mosca nessuno crede ormai più ad un compromesso tra Yukos e le autorità . Gli osservatori credono che lo stato russo finirà per rilevare la quota di maggioranza di Yukos dall’holding Menatep. Quest’ultima viene controllata da Mikhail Khodorkovskij, ex-CEO di Yukos, in prigione dallo scorso autunno per presunta evasione fiscale. In questo modo il Presidente Putin avrebbe raggiunto lo scopo di rendere Khodorkovskij inerme.
Il titolo di Yukos ha perso il 16,9% a $6,65. Male sulla scia di Yukos tutti i titoli principali del listino moscovita. Ha resistito invece Gazprom (US3682872078) che a San Pietroburgo ha chiuso in leggero rialzo:+0,2% a RUB 61,31.
Il BUX ha registrato oggi a Budapestun ribasso dello 0,3% a 11625,74 punti. Male Gedeon Richter (HU0000067624), titolo della prima società farmaceutica dell’Europa orientale: -3,1% a HUF 20350.
A Praga il PX50 ha perso lo 0,5% a 796,40 punti. Bene controtendenza Ceské Radiokommunikace (CZ0009054607): +0,3% a CZK 427,5. Giornata negativa infine anche per il WIG a Varsavia: -0,6% a 23757,22 punti.