Doccia fredda, anzi gelata per Yukos (US98849W1080) dato che i suoi conti sono stati congelati di nuovo. La vicenda è sulla buona via per diventare uno dei “gialli” di maggiore suspense della storia della finanza. I colpi di scena, le sorprese e gli improvvisi capovolgimenti della situazione ormai non si contano più. Così anche tra le giornate di ieri ed oggi. Tutti erano stati sorpresi positivamente dall’annuncio che all’impresa del petrolio era stato permesso l’uso dei propri conti per poter continuare le sue attività operative. La notizia aveva riportato l’ottimismo sulla piazza finanziaria di Mosca e il titolo di Yukos era in forte rialzo quando è stato comunicato che il Ministero della Giustizia ha revocato la decisione. I conti appena scongelati, sono stati subito di nuovo congelati. Il permesso dato da un ufficiale giudiziario sarebbe stato illegale. Il titolo di Yukos ha reagito perdendo molto terreno, il prezzo del petrolio ha di nuovo ripreso a salire. La situazione diventa ora ancora una volta molto difficile per Yukos che ha bisogno di capitale per pagare i suoi dipendenti e i costi per il trasporto di petrolio. Il titolo che in giornata aveva raggiunto punte di guadagno di più del 10% ha chiuso in ribasso del 2,3% a $4,25.
Nonostante il nuovo choc a causa di Yukos l’indice RTS-Interfax è riuscito a chiudere in terreno positivo: +0,2% a 548,2 punti. LUKoil (US6778621044) ha perso lo 0,7%, Surgutneftegas (US8688612048) lo 0,6%. Forte rialzo invece per Sibneft (US8257311022): +5,7% a $2,65. Il titolo ha beneficiato di un giudizio positivo da parte di Credit Suisse First Boston. Norilsk Nickel (US46626D1081) ha guadagnato l’1% a $52,50. Anche oggi leggero ribasso per Gazprom (US3682872078): -0,5% a RUB 59,45.
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