Il prezzo del petrolio sta toccando al momento a New York i suoi massimi livelli da più di quattro settimana. Questa circostanza fa soffrire oggi le borse internazionali. Secondo quanto si legge il rialzo del prezzo del petrolio sarebbe stato causato in gran parte dallo stop delle esportazioni di greggio da parte di Yukos (US98849W1080) verso la Cina. Questa notizia è però molto imprecisa. Borsainside.com cerca di spiegare in questo articolo cosa sta veramente succedendo e di far luce sui retroscena della vicenda.
Il quotidiano “Vedemosti” e l’agenzia stampa “Interfax” hanno riportato ieri ed oggi che un portavoce di Yukos avrebbe annunciato che l’impresa sospenderà a partire da ottobre la consegna di greggio alla Chinese National Petroleum (BMG2237F1005) perchè le sue risorse finanziarie starebbero sempre più diminuendo e non potrebbe più pagare i trasporti via ferrovia. Yukos continuerà a consegnare petrolio però a Sinopec (CN0009076349), l’altro gigante cinese del settore sarebbe più dipendente dal greggio proveniente dalla Russia della Chinese National Petroleum. La notizia non è stata però finora confermata nè da Yukos nè dalle ferrovie russe. A proposito bisogna dire inoltre che la Cina ha dichiarato più volte nelle scorse settimane di voler pagare eventualmente il trasporto di greggio dalla Russia in caso Yukos non sia più in grado di sostenere le spese. Non solo. Venerdì è in programma a Mosca un importante incontro tra il Primo ministro cinese Wen Jiabao e il Primo ministro russo Michael Fradkow. Secondo gli osservatori Jiabao avrebbe proprio l’intenzione di chiedere alla Russia di aumentare le sue esportazioni di greggio verso la Cina. La notizia riportata dal “Vedemosti” e l’agenzia stampa “Interfax” sembra quindi essere un chiaro avvertimento di Yukos in direzione del Cremlino. Negli scorsi mesi i due contendenti hanno usato più volte tali metodi per mettere alle corde l’avversario. Bisognerà ora attendere come reagirà l’esecutivo russo alla provocazione. Cercherà il Presidente russo Putin di rassicurare di nuovo i mercati internazionali?
La situazione potrebbe distendersi molto velocemente. A proposito bisogna dire che un’eventuale dichiarazione di fallimento di Yukos potrebbe essere l’unica via per l’impresa per evitare la vendita delle sue unità ad un basso prezzo e per continuare le sue attività operative. I mercati dovrebbero reagire alla notizia di un fallimento di Yukos dapprima nervosamente, per tirare poi un sospiro di sollievo.
Per quanto riguarda il mercato azionario russo una notizia dovrebbe riportare sicuramente fiducia tra gli investitori nei prossimi giorni. Oggi “Les Echos” ha scritto che Total (FR0000120271) annuncerà presto una partecipazione per un volume di $1 miliardo in un’importante compagnia russa del petrolio. Total ha confermato nel pomeriggio la notizia. Secondo alcune voci Total potrebbe entrare nel capitale della stessa Yukos. A nostro avviso è più probabile che l’impresa francese acquisti una quota di Sibneft (US8257311022).
Al momento l’indice RTS-Interfax guadagna a Mosca lo 0,1% a 612,58 punti. Yukos è in ribasso del 4,4% a $3,78.
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