In una seduta tranquilla a causa della festività del President’s Day negli USA (vedi: Le Borse americane restano oggi chiuse per il President’s Day) in grande spolvero oggi sui mercati azionari europei i titoli farmaceutici. Il settore beneficia di un possibile clamoroso ritorno in commercio dell’ormai famoso farmaco Vioxx e delle acquisizioni effettuate da Novartis (CH0012005267) tra le imprese che producono farmaci generici.
Venerdì scorso la commissione di indagine della FDA (Food and Drug Administration) ha stabilito a sorpresa che gli antinfiammatori Vioxx di Merck (US5893311077), Celebrex e Bextra di Pfizer (US7170811035) possono tornare o restare in commercio. La commissione ha dichiarato che i tre prodotti presentano dei rischi cardiovascolari. I loro benefici per i pazienti sono però superiori ai possibili negativi effetti collaterali. Il comitato ha suggerito che per tutti e tre i farmaci sia aggiunto alla confezione un “black box”, il più alto livello di avvertenza nella scheda tecnica di un farmaco. Un’inattesa vittoria quindi non solo per Merck e Pfizer ma per tutta l’industria farmaceutica che era stata messa duramente alla prova dalla vicenda del Vioxx e degli antinfiammatori COX-2. La decisione della commissione della FDA ha messo le ali venerdì scorso ai titoli di Merck e Pfizer. Il primo ha guadagnato il 13%, il secondo il 6,9%. Della decisione beneficiano in particolare oggi in Europa GlaxoSmithKline (GB0009252882) +3,4% e AstraZeneca (GB0009895292) +3%. Anche i due giganti europei del settore hanno infatti degli antinfiammatori nella loro pipeline di prodotti.
Un’altra notizia molto positiva per il settore è l’acquisizione del produttore tedesco di farmaci generici Hexal e della maggioranza della statunitense Eon Labs (US29412E1001) da parte di Novartis. Il colosso svizzero diventa in virtù dell’operazione attraverso la controllata Sandoz il primo produttore al mondo di farmaci generici. Gli investitori speculano ora su altre operazioni nel settore. Novartis guadagna il 2,3%, Roche (CH0012032113) l’1,7% e Sanofi-Aventis (FR0000120578) il 2,9%.
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