Le principali Borse dell’Europa dell’Est hanno chiuso oggi contrastate. Mosca ha chiuso in rialzo Budapest e Varsavia hanno registrato dei ribassi, Praga è stata invece chiusa per festa.
L’indice RTS-Interfax ha guadagnato a Mosca lo 0,4% a 988,28 punti. Durante il corso della seduta il principale indice di borsa russo ha superato per la prima volta nella sua storia la soglia dei 1000 punti. Gazprom (US3682872078) ha annunciato oggi che rileverà la quota di maggioranza di Sibneft (US8257311022) da Millhouse Capital, l’holding di Roman Abramovich. Per il 72,6% di Sibneft Gazprom pagherà $13,1 miliardi. Si tratta della maggiore acquisizione nella storia della Russia. In virtù dell’operazione il primo produttore al mondo di gas rafforza decisamente la sua posizione sul mercato del petrolio. Dopo aver smantellato e rinazionalizzato Yukos (US98849W1080) il Cremlino mette quindi le mani anche su un’altra delle principali imprese petrolifere del paese. Gazprom è infatti controllata dallo stato russo. Nonostante la notizia Sibneft ha perso l’8,3%. Non si è trattato solamente di prese di beneficio a causa del balzo del titolo di ieri. Secondo gli osservatori del settore il prezzo pagato da Gazprom per Sibneft sarebbe piuttosto basso. Il mercato avrebbe atteso di più. A San Pietroburgo Gazprom ha chiuso in rialzo dello 0,8% a RUB 149,72. Tra gli altri titoli a Mosca LUKoil (US6778621044) ha perso l’1,5% e Surgutneftegas (US8688612048) lo 0,9%. Bene invece Norilsk Nickel (US46626D1081): +0,9% a $79,20. Il BUX a Budapest ha perso l’1,8% a 23078,47 punti. Sul listino hanno pesato le dichiarazioni del Governo ungherese sul deficit del paese che sarà nel 2005 e nel 2006 maggiore del previsto. Gli operatori credono però che gli investitori dimenticheranno la notizia piuttosto velocemente. Il WIG a Varsavia ha chiuso in ribasso dell’1,1% a 33384,68 punti.
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