Le principali Borse dell’Europa dell’Est hanno chiuso oggi contrastate. Mosca è rimasta per la seconda seduta di fila invariata, Praga ha registrato un lieve rialzo, Budapest e Varsavia hanno perso leggermente terreno.
L’indice RTS-Interfax a Mosca ha chiuso stabile a 1365,24 punti. I volumi di scambio sono scesi rispetto a venerdì e sono stati bassi. Ancora in spolvero il settore delle utilities che ha continuato a beneficiare delle dichiarazioni di Putin di venerdì scorso. Il Presidente russo aveva affermato che il comparto russo dell’energia elettrica avrebbe bisogno di maggiori investimenti privati. EESR Rossii (RU0008959655) ha guadagnato il 7,9% e Irkutskenergo (RU0008960828) il 7,8%. Tra i titoli di maggior peso LUKoil (RU0009024277) ha guadagnato lo 0,7%, Surgutneftegas (RU0006936028) ha chiuso stabile, Sberbank (RU0009029540) ha perso l’1,3% e Norilsk Nickel (RU0007288411) l’1,6%. Gazprom (RU0007661625) a San Pietroburgo ha chiuso in ribasso dell’1% a RUB 219,88.
Il BUX a Budapest ha perso lo 0,2% a 22445,61 punti. Bene i farmaceutici Egis (HU0000053947) e Gedeon Richter (HU0000067624) che hanno guadagnato rispettivamente il 2,4% e lo 0,5%. Magyar Telekom (HU0000016522) ha chiuso in rialzo dello 0,4% a HUF 964. I dati di bilancio presentati oggi dall’impresa ungherese delle telecomunicazioni non hanno riservato sorprese particolari.
Il PX50 a Praga ha chiuso in rialzo dello 0,3% a 1522,80 punti. Il listino è stato sostenuto dalla buona performance di Ceske Energeticke Zavody (CZ0005112300). Il titolo della principale impresa ceca delle utilities ha guadagnato l’1,5% a CZK 800.
Il WIG a Varsavia ha perso lo 0,6% a 37664,27 punti. Sul listino ha pesato la voce secondo la quale il Presidente polacco potrebbe decidere di sciogliere il Parlamento ed annunciare nuove elezioni. Anche oggi male i titoli legati alle materie prime. KGHM Polska Miedz (PLKGHM000017) ha perso il 3,3% e PKN Orlen (PLPKN0000018) l’1,8%.
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