Le Borse dell’Europa dell’Est hanno registrato oggi delle forti perdite. Su tutti i listini ha pesato il timore che l’aumento dei tassi d’interesse negli USA ed in Europa possa ridurre l’appetibilità dei mercati azionari dei paesi emergenti. La performance negativa delle piazze finanziarie occidentali e il calo del prezzo del petrolio hanno peggiorato ulteriormente il sentiment degli investitori che hanno realizzato in massa i loro benefici messi a segno durante gli scorsi mesi.
L’indice RTS-Interfax a Mosca ha perso il 5,7% a 1396,48 punti. I volumi di scambio sono aumentati rispetto a ieri e sono stati piuttosto alti. Gli operatori hanno parlato di una correzione “brutale ma necessaria”. Tutti i titoli principali sono andati letteralmente a picco. LUKoil (RU0009024277) ha perso il 6,1%, Surgutneftegas (RU0006936028) il 6,2%, Sberbank (RU0009029540) il 4,4%, EESR Rossii (RU0008959655) il 6,3% e Norilsk Nickel (RU0007288411) il 6,4%. Da notare l’ottima performance, in chiara controtendenza, di Aeroflot (RU0009062285): +5,7% a $2,04 Secondo voci di stampa il Governo russo avrebbe l’intenzione di riunire sotto la guida di Aeroflot le compagnie aeree partecipate dallo stato. Gazprom (RU0007661625) a San Pietroburgo ha chiuso in ribasso del 3,4% a RUB 224.
Il BUX a Budapest ha registrato un calo del 2,2% a 22794 punti. Tra le blue chips MOL (HU0000068952) ha perso il 2,7%, Orszagos Takar Bank (HU0000061726) il 2,3% e Magyar Telekom (HU0000016522) lo 0,7%.
Il PX50 a Praga ha chiuso in ribasso del 2,1% a 1525,90 punti. Ceske Energeticke Zavody (CZ0005112300) ha perso l’1,9%, Unipetrol (CZ0009091500) il 2,1%.
Il WIG a Varsavia ha perso il 2,2% a 38761,67 punti. PKN Orlen (PLPKN0000018) ha chiuso in ribasso del 3,7%, KGHM Polska Miedz (PLKGHM000017) dell’1,2%.
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