Tutte le principali Borse dell’Europa dell’Est hanno chiuso oggi in forte ribasso. Su tutti i listini sono crollati i titoli petroliferi e minerari in seguito al forte calo dei prezzi delle materie prime.
Lunedì nero per la Borsa di Mosca. L’indice RTS-Interfax ha perso il 5,5% a 1589,46 punti. I volumi di scambio sono rimasti ai livelli di venerdì scorso. Le sensibili perdite registrate dal prezzo del petrolio e dai principali metalli hanno fatto scattare una logica correzione sul mercato azionario russo. Dall’inizio dell’anno l’indice RTS-Interfax aveva raggiunto la scorsa settimana delle punte di guadagno di più del 60%. Tutte le blue chips sono andate letteralmente a picco. LUKoil (RU0009024277) ha perso il 5,7%, Surgutneftegas (RU0006936028) il 7,8%, Norilsk Nickel (RU0007288411) il 9,2%, EESR Rossii (RU0008959655) il 6,9% e Sberbank (RU0009029540) il 7,8%. Gazprom (RU0007661625) a San Pietroburgo ha chiuso in ribasso del 6,2% a RUB 301,12.
Il BUX a Budapest ha perso il 3% a 23862,14 punti. Orszagos Takar Bank (HU0000061726) ha presentato dei dati di bilancio superiori alle attese. Nonostante ciò il titolo della principale banca ungherese ha chiuso in ribasso del 4,3% a HUF 7660. Male anche gli altri titoli di maggior peso. MOL (HU0000068952) ha perso l’1,2%, Magyar Telekom (HU0000016522) il 2% e Gedeon Richter (HU0000067624) il 4%. Il PX a Praga ha chiuso in ribasso del 2,9% a 1469,9,50 punti. Tra le blue chips la peggiore è stata Unipetrol (CZ0009091500): -4,4% a CZK 245,20. Il titolo non ha sofferto solo a causa del calo del prezzo del petrolio. La principale impresa petrolifera ceca ha anche comunicato dei risultati di bilancio al di sotto delle attese.
Il WIG a Varsavia ha perso il 3,1% a 43998,44 punti. A picco tutti i titoli polacchi legati alle materie prime. PKN Orlen (PLPKN0000018) ha perso il 2,5%, Polish Oil & Gas (PLPGNIG00014) il 2,2% e KGHM Polska Miedz (PLKGHM000017) l’8%.
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