Tra le principali Borse dell’Europa dell’Est solo Praga è riuscita oggi a chiudere in rialzo. Dopo aver aperto in mattinata ancora con delle sensibili perdite tutti i listini sono riusciti però nel corso della seduta a recuperare notevolmente terreno.
L’indice RTS-Interfax ha perso a Mosca lo 0,3% a 1585,35 punti. I volumi di scambio sono rimasti a degli alti livelli. Dopo il crollo di ieri molti titoli sono andati a picco anche nelle prime ore di contrattazione di oggi. La ripresa dei prezzi delle materie prime ha fatto scattare però nel pomeriggio una pioggia di acquisti sul mercato azionario russo. LUKoil (RU0009024277) ha perso lo 0,2%, Surgutneftegas (RU0006936028) ha chiuso stabile, Norilsk Nickel (RU0007288411) ha guadagnato l’1,5% e EESR Rossii (RU0008959655) lo 0,7%. Ancora male Sberbank (RU0009029540): -3,9% a $1590. Gazprom (RU0007661625) a San Pietroburgo ha chiuso in rialzo dell’1,8% a RUB 306,80.
Il BUX a Budapest ha perso lo 0,1% a 23834,73 punti. Eccetto MOL (HU0000068952) tutte le blue chips hanno potuto registrare una ripresa. Orszagos Takar Bank (HU0000061726) ha guadagnato lo 0,5%, Magyar Telekom (HU0000016522) il 2,9% e Gedeon Richter (HU0000067624) l’1,1%. MOL ha perso il 3,3% a HUF 24450. Secondo voci di stampa MOL potrebbe perdere l’asta per la russa Udmurtneft (RU0009046502) nonostante abbia presentato probabilmente la migliore offerta. Il PX a Praga ha chiuso in rialzo dello 0,4% a 1475,70 punti. In forte ripresa Unipetrol (CZ0009091500): +5,5% a CZK 258,60. Molto bene anche Ceske Energeticke Zavody (CZ0005112300): +2,3% a CZK 770,50.
Il WIG a Varsavia ha chiuso stabile a 43995 punti. Ancora sotto pressione KGHM Polska Miedz (PLKGHM000017): -3,7% a KPN 116. PKN Orlen (PLPKN0000018) e Polish Oil & Gas (PLPGNIG00014) hanno guadagnato rispettivamente lo 0,9% e il 2,3%.
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