Le Borse dell’Europa dell’Est hanno chiuso oggi contrastate. Mosca ha registrato delle forti perdite, Praga ha chiuso in leggero ribasso, Varsavia ha potuto recuperare terreno mentre Budapest è rimasta invariata.
L’indice RTS-Interfax ha perso a Mosca il 3,5% a 1.452,54 punti. I volumi di scambio sono ulteriormente aumentati rispetto a venerdì e sono stati al di sopra della media. La notizia del calo del prezzo del petrolio al di sotto dell’importante soglia psicologica dei $60 al barile ha fatto scattare una pioggia di vendite sul mercato azionario russo. Tutte le principali blue chips hanno chiuso in forte ribasso. LUKoil (RU0009024277) ha perso il 3,4%, Surgutneftegas (RU0006936028) il 5,1%, Norilsk Nickel (RU0007288411) il 4,5%, Gazprom (RU0007661625) il 3,3% e Sberbank (RU0009029540) il 4,1%.
Il BUX a Budapest ha chiuso stabile a 21.362,38 punti. Dopo le forti perdite delle precedenti sedute OTP Bank (HU0000061726) e MOL (HU0000068952) hanno registrato oggi una ripresa ed hanno guadagnato rispettivamente lo 0,4% e lo 0,3%. Gedeon Richter (HU0000067624) ha perso invece lo 0,5% e Magyar Telekom (HU0000016522) l’1,6%.
Il PX a Praga ha chiuso in ribasso dello 0,5% a 1.389,3 punti. Sul listino hanno pesato le perdite di Ceske Energeticke Zavody (CZ0005112300). Il titolo della maggiore impresa ceca delle utilities ha continuato nel suo trend negativo delle precedenti sedute ed ha perso il 2,1% a CZK 742,20.
Il WIG a Varsavia ha guadagnato l’1% a 44.222,21 punti. Tra i titoli di maggior peso Telekomunikacja Polska (PLTLKPL00017) ha chiuso in rialzo dell’1%, KGHM Polska Miedz (PLKGHM000017) dello 0,3% e Bank Pekao (PLPEKAO00016) dello 0,9%.