Tutte le principali borse dell’Europa dell’Est hanno chiuso oggi in ribasso.
L’indice RTS-Interfax ha perso a Mosca l’1% a 2.136,53 punti. I volumi di scambio sono scesi notevolmente rispetto a ieri e sono stati nella media. Sul mercato azionario russo ha pesato la debole apertura di Wall Street. Nonostante l’elevato prezzo del petrolio i petroliferi hanno registrato una performance negativa. Secondo delle voci di mercato LUKoil (RU0009024277) avrebbe l’intenzione di piazzare sul mercato obbligazioni convertibili per circa $1,2 miliardi. Il titolo della principale impresa russa del petrolio ha perso l’1,8%, Rosneft (RU000A0J2Q06) l’1,9% e Surgutneftegas (RU0006936028) lo 0,3%.
Il BUX a Budapest ha chiuso in ribasso dello 0,6% a 27.772,48 punti. MOL (HU0000068952) ha perso anche oggi l’1,4%. Gran parte del mercato crede ormai che una fusione con OMV (AT0000743059) sia diventata nel breve termine improbabile. OTP Bank (HU0000061726) e Magyar Telekom (HU0000016522) hanno perso rispettivamente lo 0,5% e lo 0,2%.
Il PX a Praga ha perso lo 0,3% a 1.886 punti. I volumi di scambio sono stati bassi. Secondo gli operatori la debolezza del dollaro avrebbe ridotto l’interesse all’acquisto di titoli. Orco (LU0122624777) ha perso lo 0,5% nonostante UBS abbia avviato oggi la copertura sul titolo con “Buy”. Tra i dodici titoli di maggior peso del listino ceco solo Philip Morris (CZ0008418869) ha potuto chiudere in rialzo: +0,9% a CZK 9.934.
Il WIG a Varsavia ha perso l’1,7% a 62.552,94 punti. Quindici dei venti titoli di maggior peso hanno chiuso in ribasso. PKO Bank Polski (PLPKO0000016) ha perso il 2,6%, PKN Orlen (PLPKN0000018) l’1,1% e KGHM Polska Miedz (PLKGHM000017) il 4,5%. TVN (PLTVN0000017) ha guadagnato il 3,3%. Secondo gli operatori il titolo dell’impresa dei media avrebbe beneficiato del suo carattere difensivo.
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